L'incendio si è sviluppato in due edifici al civico 87 di viale Fulvio Testi. La vittima è un uomo peruviano di 39 anni morto per asfissia, mentre è stabile la situazione dei feriti. Ancora ignota la causa, la Procura ha aperto un'inchiesta
Era un uomo peruviano di 39 anni la vittima dell’incendio che stamattina, a Milano, ha coinvolto due palazzi al civico 87 di viale Fulvio Testi. L’uomo si chiamava Eddy Jovanni Riofano Pajuello e, al momento del ritrovamento, era vestito da donna. Questo il motivo delle continue smentite in mattinata sull’identità della vittima. Il corpo è stato riconosciuto dalla fidanzata, 23 anni, anche lei peruviana. L’uomo è morto per asfissia vicino al suo letto in un appartamento al quarto piano di uno degli edifici aggrediti dalle fiamme. La casa era abitata da cinque peruviani che, in passato, avevano avuto qualche problema con i vicini per i troppo rumori notturni. Secondo quanto racconta la portiera dello stabile, l’appartamento era “chiacchierato” dagli altri condomini.
Sono stabili le condizioni dei nove feriti, curati in diversi ospedali del milanese. I due casi più gravi, ma comunque non in pericolo di vita, si trovano al Niguarda. Si tratta di un ragazzo di 21 anni con ustioni a mani e gambe e una donna di 81 anni che riporta sintomi da intossicazione per il monossido di carbonio. All’ospedale San Raffaele sono state accompagnate una donna, subito intubata, una bambina di cinque anni con ustioni serie e un terzo paziente con ustioni meno gravi. Un uomo con ustioni al braccio è stato invece trasportato all’ospedale Fatebenefratelli, mentre due donne con difficoltà respiratorie sono state trasferite per le cure a Cinisello Balsamo. Tra i feriti anche un uomo che, raggiunto dalle fiamme, si è gettato dalla tromba delle scale dal terzo piano di uno dei due edifici: ha riportato fratture a braccia e gambe.
La Procura di Milano, con il pm Elisa Moretti, ha disposto il sequestro dell’intero stabile e ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio, lesioni e omicidio colposi per poter effettuare l’autopsia sul cadavere della vittima e svolgere i necessari accertamenti. Non si conoscono ancora le cause dell’incendio e, dai primi accertamenti, non sono state trovate tracce evidenti di dolo. L’incendio sarebbe partito dai piani bassi della scala B e in poco tempo le fiamme sarebbero arrivate fino al quinto piano attraverso le scale. Da lì, si sarebbe propagato al palazzo accanto. “E’ successo tutto all’improvviso”, racconta uno dei condomini, “In un attimo sono esplosi i vetri e si sono viste fiamme dappertutto”. Il Comune ha dato la disponibilità ad alloggiare a sue spese gli inquilini in alberghi convenzionati, nel caso in cui il palazzo venisse dichiarato inagibile.