Conti in rosso e un bilancio che non vede all’orizzonte possibilità di miglioramento. Per la Banca Monte di Parma le prospettive sono sempre più cupe. Secondo le previsioni, il buco nei conti si è allargato di 15 milioni rispetto all’anno scorso, per un totale di 55 milioni. E dopo le sanzioni di Bankitalia, a fine aprile arriva sul tavolo dell’assemblea dei soci anche l’azione di responsabilità. L’ex presidente Alberto Guareschi e il vecchio direttore generale Roberto Menchetti dovranno rispondere della gestione fallimentare davanti al cda.
Tra le cause del tracollo ci sarebbero i finanziamenti all’azienda casearia di Medeghini, crollata a gennaio trascinando con sé anche l’Istituto di San Vitale, ma anche alla Mariella Burani e un’altra serie di aziende dell’Emilia che non si sono mai più riprese dalla crisi. Spicca poi un prestito di 14 milioni alla società Alfa, partecipata del Comune di Parma, mai tornato indietro. L’Agenzia per la logistica delle filiere agroalimentari, di cui è socio di maggioranza il Comune, non riesce infatti a onorare l’assegno ricevuto in dote dalla Banca Monte, necessario per dare corso all’operazione di riqualificazione dell’ex mercato bestiame di via dei Mercati, quasi 40mila metri quadrati di superficie. E così, dopo giugno e ottobre dello scorso anno, anche l’ultimo termine che era stato indicato, marzo 2011, è passato senza che nessuno abbia fatto (né detto) nulla: ciò, nonostante da parte dell’Istituto di credito ducale fosse arrivata la disponibilità al terzo slittamento in 10 mesi. Alfa Spa, intanto, dopo una vera e propria bufera giudiziaria, è stata commissariata.
Una patata a dir poco bollente: a rispondere di questa situazione, cui vanno aggiunti gli interessi di mora che ad oggi ammontano a ulteriori 300mila euro, potrebbe essere chiamato in causa anche il Comune di Parma, che dovrà rendere conto delle mancanze delle sue “creature”, mentre si trova già esso stesso pesantemente indebitato.
La vicenda che ha portato a questa sorta di stallo viene da lontano: nel 2009 l’intero capitale sociale è acquisito da Stt, cui il Comune ha affidato l’ambito di trasformazione urbana “area nord ovest”, all’interno del quale è prevista la creazione del polo per la logistica. Il prestito, invece, fa riferimento a un lotto ceduto dal Comune al Cal per 21 milioni: a garantire il tutto, un finanziamento di 18 mesi concesso dall’istituto di riferimento della stessa Amministrazione e che funge da tesoreria per le competenze dei dipendenti. Dubbi circa l’opportunità di una manovra definita “strategica” dal sindaco Vignali ne sono stati sollevati da più parti, e più volte: anche l’acquisto da parte del Cal, unica offerta pervenuta, avrebbe dovuto far suonare a suo tempo qualche campanello. E invece no: l’operazione non conveniente (con il senno di poi) e pensata in origine per far quadrare i conti comunali, ora rischia addirittura di ritorcersi contro, vista l’acquisizione di STT, che si è assunta onori ed oneri dal controllo di Alfa.
La resa dei conti è dietro l’angolo: il 29 aprile prossimo, in Consiglio comunale, sbarca il bilancio consuntivo e questioni irrisolte come Alfa o i recenti richiami della Corte dei conti sul ricorso alle plusvalenze derivanti dalle vendite immobiliari non potranno più esser nascoste.
Nel frattempo lo stato di Alfa si ripercuote sulla situazione non certo rosea della Banca Monte. Secondo indiscrezioni, dopo un’ispezione della Banca d’Italia dello scorso anno, sarebbero arrivate una serie di multe indirizzate anche ad altri esponenti del consiglio che avevano firmato il bilancio 2009, ad esclusione dei rappresentanti in cda dei soci di minoranza (Fondazione Piacenza e Vigevano e Banca Sella). All’assemblea convocata per il 28 aprile, il presidente del cda Carlo Salvatori dovrà decidere se fare causa ai suoi colleghi Guareschi e Menchetti. E proprio in vista della votazione è stata aperta una vera e propria “data room” per permettere una scelta informata e consapevole sulla proposta di azione di responsabilità. L’urgenza ora è quella di fare cassa, in vista della vendita a Bancaitesa, per la quale si profila un vero affare. Mentre l’istituto di Corrado Passera rimane nell’ombra in attesa, infatti, la Banca Monte continua a perdere valore.