Imbrattamenti alle sedi di Eni e Unicredit, insulti e l’annuncio di un’occupazione. Si era conclusa con alcuni momenti di tensione, ma senza scontri, il corteo anarchico che ha sfilato per le strade di Bologna, sabato, in solidarietà al circolo Fuoriluogo, chiuso dopo l’arresto di 6 attivisti lo scorso 6 aprile.
Alla fine del corteo, dopo le indagini, quattro anarchici sono stati denunciati e diverso materiale sequestrato tra cui anche mazze di legno e razzi per le segnalazioni marittime: questi i primi provvedimenti della polizia. Una manifestazione, quella di sabato a Bologna, contraddistinta da un clima da guerriglia e da una continua tensione, ma alla fine ben controllata dalle forze dell’ordine che hanno evitato il peggio.
Durante i controlli della Digos, prima dell’inizio del corteo, è stato sequestrato materiale di diverso tipo rinvenuto in quattro auto nei pressi di piazza XX Settembre, luogo di ritrovo dei manifestanti. Sequestrate radioline, bombolette spray, caschi, mazze, petardi, razzi da imbarcazione, bandiere con aste di legno come supporto, palloncini di vernice e volantini contro l’Eni.
Gli investigatori stanno analizzando il liquido contenuto all’interno di diverse bottigliette sequestrate. Gli anarchici sostengono che sia acqua e bicarbonato, una miscela studiata ad hoc per lenire gli effetti dei lacrimogeni. Tuttavia sono in corso verifiche per accertare l’eventuale presenza nel liquido di sostanze caustiche pericolose per l’incolumità personale se utilizzate con lo scopo di ferire. A seguito di questi sequestri sono stati denunciati 4 anarchici: si tratta di un 33enne della provincia di Forlì, un 31enne modenese, un varesino di 30 anni e un 26enne originario della Svizzera.
I reati sono: porto di strumenti atti ad offendere, divieto di portare strumenti di travisamento nelle manifestazioni pubbliche, diffamazione a mezzo stampa e ricettazione perché è stato sequestrato anche un carrello che si è scoperto (per il marchio sopra il manubrio) provenire dal supermercato Lidl.
Uno dei denunciati è anche indagato nell’inchiesta sugli anarchici della Procura di Bologna che ipotizza l’associazione a delinquere aggravata dal fine eversivo a seguito della quale sono stati arrestati, il 6 aprile scorso, cinque frequentatori del circolo anarchico Fuoriluogo. Intanto gli investigatori della Digos sono al lavoro per analizzare i filmati del corteo e per identificare i responsabili dei danneggiamenti avvenuti nel corso della manifestazione: dalle scritte tracciate con la vernice su muri e vetrate al lancio di bottiglie, petardi e palloncini di vernice. In arrivo denunce anche per l’occupazione di una villa, a San Lazzaro di Savena, dove alcuni manifestanti si sono riuniti sabato notte al termine della manifestazione.