Se la Procura indaga sulle ipotesi di bancarotta fraudolenta, bancarotta semplice e ricorso abusivo al credito, i soci dell’aeroporto di Forlì tirano dritto: fiducia e rispetto per i magistrati, ma per il “Luigi Ridolfi” apriamo ancora la borsa.
A poche ore dalla diffusione dei verbali sulle indagini del sostituto procuratore Filippo Santangelo su Seaf, la società di gestione dell’aeroporto forlivese, i soci del “Ridolfi” convocano la stampa in Comune a Forlì per assicurare che la ricapitalizzazione dello scalo, più che mai alla luce della trattativa con il gruppo Società Aeroporti Venezia che potrebbe rilevarne quote fino all’80%, va avanti.
In marzo la Procura ha ordinato alla Guardia di Finanza di reperire tutti i documenti su Seaf in mano ai soci (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Regione) e alla stessa società di gestione ipotizzando, per ora nei confronti di ignoti, gravi reati patrimoniali. Il presidente del Cda di Seaf, il generale dell’Aeronautica Fabio Castellari, ricorda a tutti che “l’indagine è partita nei primi mesi del 2010, gennaio o febbraio: confermiamo la nostra piena fiducia negli organi giudiziari e diciamo che l’inchiesta in corso non ostacolerà il lavoro della società”. Dunque, avanti con l’erogazione di nuovi fondi pubblici nonostante la bufera di ieri sera in Consiglio comunale sulla delibera per la futura ricapitalizzazione (la Lega Nord ha votato col Pd innescando le ire dei berlusconiani).
Il 29 aprile l’assemblea dei soci di Seaf varerà il bilancio preventivo e prevede di approvare una nuova ricapitalizzazione pari a 3.098.000 euro, il minimo consentito secondo gli standard fissati da Enac per gli scali da 500 mila-un milione di passeggeri all’anno come il “Ridolfi”. Se la Provincia di Forlì-Cesena si prepara già a privarsi di alcune proprietà immobiliari per sostenere l’operazione, il Comune – socio di maggioranza di Seaf – tramite la propria holding delle partecipate chiederà aiuto a Bnl, dopo il niet incassato dal proprio ‘tesoriere’ Unicredit, offrendo come garanzia temporanea i dividendi di Hera (fino a due milioni di euro).
Lo scenario è da profondo rosso: dopo i circa 9,5 milioni di euro di passivo al 31 dicembre dell’anno scorso, tra il primo novembre 2010 e il 28 febbraio 2011 la perdita maturata da Seaf è stata di 4,2 milioni di euro (nei primi due mesi di quest’anno 2011 ammonta a 1.387.263 euro). Sfogliando i bilanci aggiornati al 28 febbraio, spiccano 16,2 milioni di euro di debiti (8,5 con scadenza a 12 mesi). Del totale debitorio 8,5 milioni di euro sono nei confronti di banche. Ma per tenere aperte tutte le partite in ballo per la salvezza dell’aeroporto, ovvero la trattativa con il privato Save e il progetto di holding con il “Fellini” di Rimini promosso dalla Regione, bisogna sanare. A qualche economia si lavorerà: ad esempio, saranno sostanzialmente abolite le consulenze esterne e verranno soppressi gli uffici dell’agenzia Flyonline, incaricata di vendere i biglietti ai tempi della compagnia Wind Jet, traslocata lo scorso autunno proprio al “Fellini” tra le polemiche.
Tra le nuove rotte poca roba: si andrà avanti con quello che già c’è (Eagles Airlines l’ultimo ‘acquisto’, ma anche Wizz Air e Belle Air) e comunque con compagnie a costo zero (si tratta con Transavia France). Più che altro, a Forlì si spera nei veneziani e, in alternativa, pure nella Regione Emilia Romagna di Vasco Errani. Secondo la Camera di Commercio, altro socio di peso al “Ridolfi”, di qui a giugno verrà formalizzata l’offerta di acquisto di Save che, va ricordato, rappresenta il terzo gruppo aeroportuale italiano ed è partecipata da colossi come Deutsche Bank e Generali.
Dopo la manifestazione d’interesse agli inizi di marzo, i veneti la settimana scorsa hanno visitato il quartier generale di Seaf e, secondo le indiscrezioni, hanno già iniziato a lavorare ad un’offerta (il bando prevede l’ingresso privato dal 60% all’80%). Ma allo stesso tempo va portato avanti il tavolo tecnico per integrare con una holding ad hoc Seaf-Forlì e Aeradria-Rimini, come chiesto dalla Regione, con l’obiettivo di realizzare economie di scala e ridurre il ‘peso’ concorrenziale delle compagnie. I lavori sono ancora in corso ma bisogna correre: il 27 aprile infatti, due giorni prima della prossima assemblea di Seaf, la Giunta di Errani si appresta ad approvare il progetto di legge specifico.
I maliziosi credono che dietro la volontà di viale Aldo Moro ci sia un disegno per ostacolare a Forlì l’approdo di Save, un competitor temutissimo sotto le Due Torri: la Provincia di Bologna (socio del gruppo aeroportuale Sab che gestisce il “Marconi”, tanto inviso ai forlivesi) di recente aveva detto di scrutare con molta “attenzione” la trattativa, mentre il Pdl di Forlì sostiene addirittura che Errani stia pressando il collega veneto Luca Zaia per frenare il negoziato.
Carlo Kovacs