A Lampedusa riprendono gli sbarchi e per Frattini sono opera del rais. Nel pomeriggio, un peschereccio con a bordo 760 migranti è stato soccorso da quattro unità della Guardia costiera mentre si trovava in difficoltà a una decina di miglia dall’isola. Tra i cittadini stranieri sbarcati ci sarebbero anche una decina di bambini – alcuni neonati – e 62 donne. Molte di queste sono incinte e a una in particolare, all’ottavo mese di gravidanza, ha partorito una bambina poco dopo lo sbarco. Secondo quanto deciso durante l’avvistamento, i migranti saranno immediatamente trasferiti sulla ‘nave Flaminia‘, che li porterà nei diversi centri di accoglienza nelle varie regioni. Il barcone è salpato dal porto di Zwara, in Libia. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante l’intervento alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, ha spiegato che lo sbarco è il risultato di “un traffico di esseri umani organizzato dal regime di Gheddafi come strumento di pressione su di noi”. “Il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi”, ha aggiunto il ministro, “Ci darà degli elementi e delle prove”.
Dopo alcuni giorni senza sbarchi – anche a causa del maltempo -, i barconi con i migranti hanno ripreso ad approdare stanotte. Un peschereccio con 50 persone, tra cui due donne e due minori, è stato soccorso a 12 miglia dall’isola. I migranti, che hanno dichiarato di essere tunisini, sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola, dove si trovano ancora 24 minori. I profughi verranno poi smistati nei centri di accoglienza, mentre per i cittadini tunisini sono subito iniziati i rimpatriati, come previsto dall’accordo Italia-Tunisia, firmato lo scorso 5 aprile. L’ultimo sbarco a Lampedusa risaliva a venerdì scorso: un barcone con 221 profughi partiti dalla Libia.
Il sottosegretario al ministero dell’Interno, Alfredo Mantovano, ha intanto diffuso alcuni dati sulla gestione dell’emergenza. Quest’anno, dalla Tunisia sono arrivate in Italia 372 imbarcazioni con più di 23mila migranti. Di questi, 330 sono stati rimpatriati, mentre poco più di 4mila di coloro che sono arrivati prima del 5 aprile hanno ricevuto il permesso di soggiorno temporaneo. Sono invece circa 4mila persone i cittadini libici approdati sulle coste italiane.