La procura di Bologna vuole vederci chiaro sul caso di un uomo morto dopo che una guardia medica si è rifiutato di visitarlo. È successo nella notte tra il 9 e il 10 aprile, a San Pietro in Casale. Ora, come riferisce l’edizione bolognese di Repubblica, il medico è indagato per omicidio colposo.

Secondo quanto si apprende dal giornale, l’uomo, proveniente dal Pakistan e con casa a Prato, intorno alle 23 si sarebbe rivolto all’ambulatorio, accompagnato da un amico, lamentando un malore. Il medico di turno, l’unico presente, si sarebbe però rifiutato di visitare lo straniero, se non dopo il pagamento di un ticket da 15 euro, previsto dal regolamento dell’Ausl per chi non è residente a Bologna. “O paga il ticket oppure deve andare al pronto soccorso”, avrebbe detto il medico, facendo nascere una discussione piuttosto animata tra i tre. Dopo poco l’uomo avrebbe detto di sentirsi meglio, rinunciando al pronto soccorso. Nella notte però Mohamed Arsad, questo il suo nome, è morto per un attacco di cuore. L’ha trovato il giorno successivo lo stesso amico che l’aveva portato in ambulatorio. Sconvolto, ha avvisato immediatamente i carabinieri, che una volta arrivati sul posto hanno fatto i primi rilievi.

Secondo l’avvocato del medico, Gennaro Lupo, il suo cliente avrebbe interpretato la situazione del pakistano non urgente, rimandandolo quindi ai servizi del pronto soccorso di Bentivoglio (a 10 chilometri da San Pietro in Casale): “Il medico – spiega – ha invitato la persona ad andare al pronto soccorso, perché ha ritenuto che il caso non fosse in quel momento urgente. Adesso va stabilito se quella visita richiesta avrebbe evitato la morte”. La pm che si occupa del caso è Alessandra Serra, e ha dichiarato di aver notificato l’avviso di garanzia al medico come atto dovuto per l’autopsia eseguita dalla dottoressa Nicoletta Morganti, che ha stabilito la causa della morte in un problema cardiaco.

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