E’ stato ascoltato come persone informata sui fatti, l’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni. Il manager ha reso al procuratore aggiunto Valter Giovannini alcune dichiarazioni in merito alla posizione di Giorgio Guazzaloca per l’acquisto dei mezzi Civis, una sorta di via di mezzo tra autobus e tram, e per questo  indagato per corruzione. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, Scaroni scagionerebbe Guazzaloca imputando a lui e all’Enel (ai tempi in cui era ai vertici dell’azienda) la segnalazione per l’assunzione dell’ex sindaco in una società legata alla Fiat.

La vicenda ruoterebbe attorno a un contratto milionario con una società del gruppo Fiat, laIrisbus, proprietaria a sua volta, in compartecipazione con l’Enel, della Leasys, azienda della quale Guazzaloca, alla fine del suo mandato da sindaco, divenne presidente. Una compartecipata tra Fiat (51 per cento) ed Enel (49 per cento).

Scaroni avrebbe ripetuto ai magistrati quanto già detto nei giorni scorsi dall’allora presidente dell’Enel Gnudi: “Guazzaloca venne assunto su nostra segnalazione, la Fiat recepì le nostre volontà”. Cosa vuol dire questo? Semplice, che l’accusa di corruzione verrebbe meno. Anche perché secondo i magistrati Guazzaloca fece acquistare al Comune i mezzi Civis (gruppo Fiat)  proprio a patto che una volta raggiunto il termine di mandato a sindaco di Bologna, in caso di non rielezione, sarebbe entrato in qualche modo nella galassia della società torinese con uno stipendio di 100.000 euro netti all’anno più i bonus.

La tesi ripetuta da Scaroni è più o meno quella dell’avvocato difensore di Guazzaloca, Guido Magnisi (ma la sua tesi è contrapposta a quella dei pm): Fiat non avrebbe alcun collegamento con l’incarico dato a Guazzaloca. “La società al centro della vicenda è la Leasys spa. Non c’entra assolutamente in questa vicenda Fiat Auto perché Guazzaloca, concluso il mandato da sindaco, fu contattato da Gnudi, allora presidente dell’Enel, e su un piano personale che esula totalmente dalla Fiat, per l’incarico in Leasys che si doveva esaurire nel corso di molti anni per un totale di 100.000 euro annui, ma che in realtà Guazzaloca dopo due mesi abbandonò perché ebbe un ben più remunerativo e prestigioso incarico di Authority. E che l’incarico con Leasys nasce un contatto gestito da Gnudi come Enel, oggi è stato ritrovato nei documenti. E quando Guazzaloca si è dimesso informò lo stesso Gnudi. In poche parole il contatto si è realizzato con Gnudi su un piano di conoscenza personale e si è esaurito con Gnudi”.

I magistrati nel pomeriggio hanno sentito, sempre come persona informata dei fatti, anche Ugo De Carolis, attualmente amministratore delegato di Telepass spa, ma che dal novembre 2003 al marzo 2007 è stato ad di Leasys. Pure lui, come Scaroni, avrebbe confermato quanto detto da Piero Gnudi.

Scaroni, nella sua audizione di oggi, avrebbe anche aggiunto che una volta avuto il curriculum di Guazzaloca da Gnudi lo passò al dirigente che rappresentò Enel nell’assemblea societaria, tenuta in una sede Fiat, in cui venne nominato l’ex sindaco di Bologna alla presidenza del Cda di Leasys.

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