Gli otto giocatori del Bologna, interrogati dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bologna sulla proliferazione di pass per invalidi ai non aventi diritto, sono solo gli ultimi di una ricca storia di campioni dello sport al centro di polemiche per permessi non dovuti.
Precursore è stato, infatti, il bolognese Alberto Tomba, noto volto dello sci che all’inizio degli anni Novanta si adornò di una paletta di ordinanza per superare una fila a Cortina d’Ampezzo, scoperto e mandato sotto processo dall’allora pretore d’assalto Aniello Lamonica. Non contento Tomba replica la “bravata”, vestendo i panni del falsario. Accortosi all’aeroporto di Fiumicino che il passaporto era scaduto, infatti, ha pensato bene di ricorrere all’espediente di modificare la data, adducendo a sua discolpa di non pensare fosse un reato. Degno successore è stato il calciatore romanoFrancesco Totti, che non si è potuto sottrarre alla strigliata dell’allenatore Fabio Capello dopo che il suo bomber, nel marzo del 2000, ha sorpassato a destra in corsia d’emergenza sul Raccordo Anulare, con tanto di patente sospesa.
Non ha restituito il “favore” del rimprovero Totti, quando (solo quattro mesi più tardi) si scopre che l’allenatore giallorosso ha residenza a Campione d’Italia, nonostante viva a Roma, finendo nell’occhio del ciclone dell’inchiesta aperta dalla procura di Como, che sospetta che sia solo una residenza fiscale (portando il tecnico a riportare la sua residenza a Roma).
Si azzarda persino a guidare senza patente Antonio Cassano, il calciatore pugliese, fermato nel 2001 due volte: prima al volante di un’auto solo con il foglio rosa, la secondo a Bari con un ciclomotore, ma senza mai aver sostenuto il necessario esame che autorizza alla guida di un 125.
Più particolare la vicenda che vide come protagonista, nel ’93, il calciatore Gianluigi Lentini, che sulla Torino – Piacenza si schianta con la sua Porsche a 200 all’ora.
E ancora: ritiro di patente per aver usato un permesso di guida argentino in centro storico a Firenze, invece, per Gabriel Batistuta, nel ’95.
Sul fronte eccesso di velocità invece Walter Zenga, nel ’95, insieme ad una lista di piloti della Formula 1 intenti ad una guida più sportiva, che cittadina: da Renè Arnoux nell’87, a Damon Hill nel ’95, passando per Clay Ragazzoni nel ‘99.
Senza dimenticare Franziska Van Almsick, campionessa di nuoto tedesca, per le strade di Berlino a 116 chilometri orari, prima di essere fermata dalla polizia. A fermare Samuel Eto’o parcheggiato in divieto in pieno centro, una vigilessa di Milano, che si è munita di penna per multare il calciatore, ricevendo anche i complimento del primo cittadino Letizia Moratti, come se avesse fatto qualcosa di straordinario.
Originale l’audacia, non così gradita al Comune di Torino (né al sindacato di polizia) con cui Alessandro Del Piero ha richiesto sette permetti per la zona a traffico limitato della città sabauda.