“Fede dice troppe cose, dovrebbe tacere. Secondo me è una reazione uterina”. Daria Pesce, l’avvocato di Nicole Minetti, difende il consigliere regionale dalle accuse di prostituzione e punta il dito su Emilio Fede e Lele Mora. “Le intercettazioni dicono che nessun aggancio (con le ragazze del bunga bunga, ndr) è avvenuto tramite Minetti”, afferma. E alla giornalista Dina Lauricella di Annozero che le riporta le dichiarazioni di Fede, secondo cui Pesce e Minetti si stanno “giocando un bonus con la procura”, Pesce risponde: “Fede dice troppe cose, dovrebbe tacere. Secondo me è una reazione uterina. Noi avvocati abbiamo fatto un giuramento: difendere la persona che assisti, questo il mio scopo con Nicole Minetti”.
Così anche la partecipazione alle feste di Arcore da parte di Minetti è riletta secondo la difesa. La tesi è espressa chiaramente da Pesce: “Minetti ha avuto una relazione sentimentale con il premier e quindi partecipava come la compagna, la donna, il flirt del premier”. Ma delle cene “non intendo parlare”, aggiunge. Alla domanda se sarebbe contenta nel caso in cui arrivassero delle leggi a cancellare tutto Pesce risponde: “Come cittadino no, come avvocato forse sì. Così almeno la mia cara Minetti che ha 25 anni potrebbe non affrontare un processo così grave”. Infine sui manifesti “fuori le br dalle procure”. La giornalista di Annozero chiede a Pesce se a suo avviso ci sono davvero le br in procura a Milano. L’avvocato: “Ma scherza? Quali br in procura? Le br sono quelle che hanno ucciso i miei migliori amici”.