I pm stanno valutando la posizione di Ciancimino anche in merito al pacco bomba ritrovato nella sua casa palermitana e che il figlio di don Vito dice di aver ricevuto come minaccia: "Quell'esplosivo avrebbe potuto auto innescarsi"
I magistrati, infatti, non considerano convincenti le spiegazioni del superteste che ha raccontato di avere ricevuto per posta una settimana fa l’esplosivo, bagnandolo e poi nascondendolo, senza denunciare il fatto per non suscitare allarme.
Intanto il giudice per le indagini preliminari, Alessandro Conti, dopo un interrogatorio durato circa due ore e mezzo, ha convalidato il fermo del super teste del processo sui legami tra Stato e stragi mafiose.
Questa mattina, fuori dalla casa circondariale di massima sicurezza di via Burla, sono arrivate solo le parole dell’avvocato di Ciancimino, Francesca Russo: “Il mio assistito – dichiara il legale arrivato a Parma direttamente da Palermo – è sempre più scosso. Secondo l’avvocato difensore, infatti, Ciancimino sarebbe in pensiero per la sua famiglia: “E’ molto preoccupato, come lo è stato in questi giorni dopo che gli è stato recapitato il pacco bomba a Palermo – commenta la Russo -. Ha infatti voluto nascondere tutto in giardino allontanando i propri famigliari, proprio per non farli spaventare e per proteggerli. Ieri però è stato lui stesso a denunciare la presenza dell’esplosivo ai magistrati, ribadendo la sua estraneità nella falsificazione del documento consegnato alla procura riguardante l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro”.
Una situazione ingarbugliata e poco chiara, che secondo i pm palermitani, che ieri hanno interrogato Ciancimino per oltre 3 ore, potrebbe anche nascondere la presenza di un burattinaio alle spalle del superteste, o comunque di qualcuno che miri a smontare le accuse da lui sollevate verso il mondo politico e delle forze dell’ordine. Ma il legale difensore di Ciancimino junior smentisce ci sia una figura che manovra il suo assistito: “I documenti che ha consegnato in procura sono quelli di suo padre che ha trovato, non ha idea se qualcuno possa averli manomessi. Lui sicuramente no”.
di Caterina Zanirato