L'insegna è comparsa questa mattina. Riportava la frase che compariva all'ingresso del campo di concentramento “Arbeit macht frei”, ma in linqua inglese. L'insegna è stato rimossa dagli uomini della Digos
Una scritta uguale a quella situata all’ingresso del lager di Auschwitz, “Arbeit macht frei”, ma in linqua inglese, è apparsa questa mattina a Roma, nel quartiere Pigneto. La raccapricciante insegna è stata realizzata nella stessa grafica e con lo stesso materiale di quella del campo di concentramento di Auschwitz che recita “Il lavoro rende liberi”, nella versione inglese “Work will make you free”. L’insegna e’ comparsa questa mattina, identica a quella nazista con i caratteri in metallo e uguale curvatura. Prima di essere rimossa dalla Digos, si trovava sul ponticello pedonale che collega Circonvallazione Casilino al quartiere Pigneto. Dopo l’intervento della polizia, la scritta è stata dissaldata. Sul ponticello è invece affisso uno striscione con la scritta “Basta morire uccisi dal lavoro e dall’indifferenza – Comitato no morti lavoro” con quattro stelle a cinque punte.
Immediate le reazioni politiche. A partire da quella del sindaco Gianni Alemanno che ha definito la scritta un ”infamia” e una ”vergogna”. Quindi ha proseguito: “E’ gravissimo che ci siano persone che si sono messe a fare una scritta antisemita in ferro battuto e ad inchiodarla contro un muro è un fatto estremamente grave e mi auguro che gli inquirenti trovino subito i responsabili”. Stessa netta censura dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini. “Un gesto odioso e gravissimo – ha detto – , mi auguro che i responsabili siano quanto prima individuati”. Quell’insegna “è un’offesa a quanti hanno vissuto l’orrore di Auschwitz a chi in quel campo di sterminio ha perso la vita”.
Maggiormente sul punto delle indagini, invece, l’intervento del Viminale. Per Bobo Maroni, infatti, in città ”vi è un clima, che va ostacolato e stroncato prima che riesca ad attecchire completamente nel tessuto urbano”. Il democratico Dario Franceschini ha definito la scritta “una cosa vergognosa”