“Ma quale apologia di Olocausto? Non scherziamo. Se c’è uno che odia il nazismo sono io. Ho deciso di parlare per questo. Sono un artista che ha voluto aprire un dibattito, non posso e non voglio essere confuso con teppisti o fanatici”. L’uomo che ha costruito l’insegna di ferro che ha fatto esplodere la paura di un rigurgito neonazista nella giornata del 25 aprile (e gridare allo scandalo i politici di ogni segno e colore) è seduto di fronte noi de ilfattoquotidiano.it ha 32 anni, è lucano, è un precario: insegna Grafica e fa corsi di formazione ai disoccupati. È insieme alla sua fidanzata (anche lei storica dell’arte, anche lei precaria). Ha lavorato una notte, sulla ferrovia del Pigneto a Roma, per montare la sua installazione Per commentare clicca qui di Luca Telese, David Perluigi e Rosita Rosa