Arrivederci Palestina. Per l’ultimo capitolo del nostro viaggio ritorniamo indietro di qualche giorno. Al 25 aprile. In Italia la Festa di Liberazione. I compagni di viaggio dell’Associazione per la Pace di Luisa Morgantini hanno degnamente celebrato la ricorrenza nella Valle del Giordano. Insieme a Fathey Kidrath, coordinatore dei comitati popolari della Valle, proprio l’ex eurodeputata Morgantini, ha posato la prima pietra di una scuola che sarà intitolata a Vittorio Arrigoni. Ragazze e ragazzi del gruppo hanno poi passato la mattinata ad aiutare i muratori palestinesi, spostando i mattoni da una parte all’altra, sotto il sole cocente dell’area desertica. Alla fine, ovviamente, italiani e muratori palestinesi si sono raccolti per il canto di rito: Bella ciao.
Questa scuola in muratura, se l’esercito israeliano non deciderà di abbatterla, permetterà ai bambini dei villaggi dell’area alle porte di Jericho di non fare lezione nelle tende, come succede oggi. Una vera scuola, un vero edificio. Cose semplici che sembrano sogni impossibili da queste parti. Come impossibile appare il compito della nave Oliva, varata dall’Ism (International soldiarity movement), e per la quale la stessa Morgantini si è spesa e si sta spendendo: obiettivo opporsi al blocco navale della Striscia di Gaza e aiutare così i pescatori palestinesi, monitorando e documentando gli attacchi delle navi israeliane che vogliono impedire ai pescherecci di oltrepassare le tre miglia dalla costa.
Nella foto (clicca qui per ingrandire): Posa della prima pietra per la scuola per l’infanzia Vittorio Arrigoni per i villaggi della zona desertica alle porte di Jericho. Insieme a Fathey Kidrath, coordinatore dei comitati popolari della Valle del Giordano, l’ex europarlamentare Luisa Morgantini.