La situazione umanitaria nella città di Misurata è vicina al collasso a causa dei continui combattimenti in corso. E’ l’allarme lanciato dalla commissaria Ue agli aiuti umanitari Kristalina Georgieva, che si è detta “molto preoccupata” per il “peggiorare” della situazione nella città libica. Per questo l’Unione europea chiede “a tutte le parti” coinvolte nel conflitto di “permettere la ripresa delle operazioni umanitarie”, ponendo “fine d’urgenza” ai bombardamenti “nelle aree della città in cui i civili cercano protezione”. Bruxelles ha già mobilitato l’equivalente di 100 milioni di euro tra mezzi e fondi per fornire assistenza umanitaria e cercare di prevenire un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria in Libia. “Siamo pronti a fare di più, ma perchè il nostro aiuto abbia senso è fondamentale l’accesso alle persone che ne hanno bisogno”.
Secondo la commissaria Ue, infatti, “i bombardamenti del porto di Misurata nei giorni scorsi hanno fatto passare la situazione umanitaria, già instabile, da cattiva a peggiore”. La preoccupazione ora, è che “la sottile linea di salvezza che le organizzazioni umanitarie erano riuscite a stabilire attraverso il porto di Misurata” crolli “a causa degli intensi e continui combattimenti”. Le navi non possono infatti più attraccare nel porto e si è interrotto il rifornimento di cibo e medicinali, mentre è diventata “praticamente impossibile” l’evacuazione di feriti e civili e gli ospedali non riescono più a far fronte alla situazione.
Intanto, il governo degli Stati Uniti ha fatto sapere di essere intenzionato a sostenere, ma non ancora riconoscere come interlocutore il Cnt, il consiglio di transizione degli insorti. “Bengasi – ha comunicato la Casa Bianca – merita il nostro sostegno”. Era stato lo stesso Consiglio degli insorti a quantificare in diecimila le vittime cadute fino ad ora nel conflitto. Ma adesso i ribelli intendono fare “un gesto di buona volontà” verso una soluzione diplomatica degli scontri, consegnando cinque soldati governativi catturati durante i combattimenti. Lo ha riferito il portavoce del Cnt, che ha spiegato: “I prigionieri, tutti libici, saranno trasferiti domani a Tripoli e la Croce Rossa Internazionale supervisionerà la consegna”.