Non bastavano i sondaggi poco lusinghieri, la crisi economica e la delicata situazione nel Mediterraneo, sulla strada per le presidenziali francesi 2012 Nicolas Sarkozy dovrà vedersela con un rivale sempre più temibile: l’estrema destra di Marine Le Pen, infatti, guadagna terreno settimana dopo settimana.
Occhi azzurro ghiaccio e un carattere di ferro, la figlia quarantenne di Jean Marie, da gennaio nuovo presidente del Front National francese, incassa un successo dopo l’altro e sembra soffiare agli avversari di ogni colore anche il favore delle classi più popolari. Secondo un sondaggio IFOP/Paris Matche/Europe1 pubblicato in questi giorni, infatti, Marine ad oggi potrebbe contare al primo turno sul 36% delle preferenze degli operai. Un asso nella manica niente affatto secondario, non solo perché gli “ouvriers” rappresentano un buon 15% dell’elettorato, ma perché da sempre sono il termometro della capacità dei politici di intercettare i bisogni popolari.
Che dipenda dalla disillusione verso i partiti maggiori o dal maggior lavoro del Fn sul territorio, certo è che si tratta di una gatta da pelare soprattutto per l’Ump di Sarkozy, che dal sondaggio esce piuttosto malconcio incassando appena il 15% delle preferenze a pari merito con i socialisti Ségolène Royal e François Hollande.
Il paragone con il 2007 è impietoso: allora erano stati proprio gli operai, con il 26% delle preferenze, a garantire all’inquilino dell’Eliseo un surplus di voti decisivi per la vittoria finale. Dieci punti in meno che oggi, e in prospettiva, pesano come piombo.
Che il successo di Marine Le Pen non sia un fuoco di paglia sono ormai convinti molti, a maggior ragione dopo il risultato alle ultime elezioni cantonali che hanno visto il Fn aggiudicarsi il 40% delle preferenze in molti collegi. Deve aver visto bene la rivista Time che l’aveva inserita tra le 100 personalità più influenti del 2011 se, alla luce di un sondaggio del mese scorso di Le Parisien Dimanche, la tigre dell’estrema destra raccoglierebbe il 23% delle preferenze per l’Eliseo. Un’ipotesi che aprirebbe al suo partito le porte del secondo turno.
Marine ha raggiunto una credibilità impensabile per il padre, ormai al centro di troppe polemiche, grazie a un comportamento socialmente più accettabile. Certo a gennaio aveva assicurato i suoi che il partito “non avrebbe cambiato natura”, confermando il tradizionale euroscetticismo del Fn e la sua ricetta economica incentrata su misure protezionistiche per abbassare il debito francese. Ma aveva anche glissato sulle questioni più insopportabili all’opinione pubblica francese, come il rapporto con la comunità ebraica e le accuse di razzismo.
Nei mesi a seguire ha fatto di più, ha cercato di creare un’immagine più presentabile e meno aggressiva del Fn arrivando a radiare dal partito un candidato ritratto in una foto mentre faceva il saluto nazista. Una decisione che ha fatto mormorare non pochi colleghi di partito, dal padre a falchi come Bruno Gollonisch, mentre in vista delle manifestazioni del primo maggio ha già invitato gli skinhead a tenersi lontani dal corteo per “evitare provocazioni”.
Marine va dritta per la sua strada nonostante la stampa d’oltralpe non perda occasione per attaccarla, sicura che i venti ultraconservatori che soffiano in tutta Europa siano arrivati anche alle porte di Parigi.
di Tiziana Guerrisi/ Lettera 22
Mondo
Francia, l’ultra-destra di Marine Le Pen
cresce nel voto operaio
I sondaggi danno la leader del Front National in crescita, soprattutto nel voto delle classi più svantaggiate economicamente. Un problema soprattutto per il presidente Sarkozy e il suo partito, che calano pesantemente nelle intenzioni di voto
Non bastavano i sondaggi poco lusinghieri, la crisi economica e la delicata situazione nel Mediterraneo, sulla strada per le presidenziali francesi 2012 Nicolas Sarkozy dovrà vedersela con un rivale sempre più temibile: l’estrema destra di Marine Le Pen, infatti, guadagna terreno settimana dopo settimana.
Occhi azzurro ghiaccio e un carattere di ferro, la figlia quarantenne di Jean Marie, da gennaio nuovo presidente del Front National francese, incassa un successo dopo l’altro e sembra soffiare agli avversari di ogni colore anche il favore delle classi più popolari. Secondo un sondaggio IFOP/Paris Matche/Europe1 pubblicato in questi giorni, infatti, Marine ad oggi potrebbe contare al primo turno sul 36% delle preferenze degli operai. Un asso nella manica niente affatto secondario, non solo perché gli “ouvriers” rappresentano un buon 15% dell’elettorato, ma perché da sempre sono il termometro della capacità dei politici di intercettare i bisogni popolari.
Che dipenda dalla disillusione verso i partiti maggiori o dal maggior lavoro del Fn sul territorio, certo è che si tratta di una gatta da pelare soprattutto per l’Ump di Sarkozy, che dal sondaggio esce piuttosto malconcio incassando appena il 15% delle preferenze a pari merito con i socialisti Ségolène Royal e François Hollande.
Il paragone con il 2007 è impietoso: allora erano stati proprio gli operai, con il 26% delle preferenze, a garantire all’inquilino dell’Eliseo un surplus di voti decisivi per la vittoria finale. Dieci punti in meno che oggi, e in prospettiva, pesano come piombo.
Che il successo di Marine Le Pen non sia un fuoco di paglia sono ormai convinti molti, a maggior ragione dopo il risultato alle ultime elezioni cantonali che hanno visto il Fn aggiudicarsi il 40% delle preferenze in molti collegi. Deve aver visto bene la rivista Time che l’aveva inserita tra le 100 personalità più influenti del 2011 se, alla luce di un sondaggio del mese scorso di Le Parisien Dimanche, la tigre dell’estrema destra raccoglierebbe il 23% delle preferenze per l’Eliseo. Un’ipotesi che aprirebbe al suo partito le porte del secondo turno.
Marine ha raggiunto una credibilità impensabile per il padre, ormai al centro di troppe polemiche, grazie a un comportamento socialmente più accettabile. Certo a gennaio aveva assicurato i suoi che il partito “non avrebbe cambiato natura”, confermando il tradizionale euroscetticismo del Fn e la sua ricetta economica incentrata su misure protezionistiche per abbassare il debito francese. Ma aveva anche glissato sulle questioni più insopportabili all’opinione pubblica francese, come il rapporto con la comunità ebraica e le accuse di razzismo.
Nei mesi a seguire ha fatto di più, ha cercato di creare un’immagine più presentabile e meno aggressiva del Fn arrivando a radiare dal partito un candidato ritratto in una foto mentre faceva il saluto nazista. Una decisione che ha fatto mormorare non pochi colleghi di partito, dal padre a falchi come Bruno Gollonisch, mentre in vista delle manifestazioni del primo maggio ha già invitato gli skinhead a tenersi lontani dal corteo per “evitare provocazioni”.
Marine va dritta per la sua strada nonostante la stampa d’oltralpe non perda occasione per attaccarla, sicura che i venti ultraconservatori che soffiano in tutta Europa siano arrivati anche alle porte di Parigi.
di Tiziana Guerrisi/ Lettera 22
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.