La pellicola che vede protagonisti Vincenzo Salemme e Asia Argento avrebbe dovuto restituire l'immagine alla città, soprattutto dopo il caso Bonsu. Ma la gestione dei finanziamenti del Comune alla casa di produzione fu molto allegra e il Procuratore Laguardia conferma: "L'inchiesta è tutt'altro che conclusa"
L’indagine aperta della Procura a fine anno sul giro di fatture false, infatti, è ancora aperto e, ogni giorno, si arricchisce di particolari. Come ha confermato oggi al Fatto Quotidiano il Procuratore capo, Gerardo Laguardia, che relativamente alla vicenda parla di “piccoli dettagli inseriti in un contesto più ampio e sul quale il nostro lavoro è tutt’altro che concluso”.
La “bomba” era scoppiata a fine dello scorso anno, quando gli inquirenti avevano sequestrato la documentazione relativa al versamento da parte di Stt, holding del Comune, di 50mila euro a “GDM Italia” (la società romana che si è occupata della promozione del film «Baciato dalla fortuna» girato a Parma nei mesi scorsi) e di 20mila a beneficio di “Student work service”, per il servizio di catering per attori e comparse. Un vero e proprio scandalo che aveva finito per portare (e non solo per la questione del film) il presidente Andrea Costa, ex presidente di Stt ed ex manager Barilla, alle dimissioni dalla guida della partecipata, affidata poi alle cure del commissario Massimo Varazzani.
Vicenda giudiziaria a parte, anche il presunto spettacolo non se la passa bene. Il film ha subito una lunga serie di ritardi. La “prima” nazionale, attesa da mesi a Parma, si è tinta di giallo: in un primo momento tutto sembrava pronto addirittura per lo scorso mese di ottobre, poi la decisione improvvisa di Medusa film che distribuisce la pellicola (produttore esecutivo invece è la Arella di Rita Rusic) di rinviare l’evento al 18 marzo. Dopo settimane di silenzio da parte dell’amministrazione comunale, sembra apparire all’orizzonte una nuova data (da confermare): il 30 settembre, anche se tutto appare ancora nebuloso.
Medusa, con una dichiarazione rilasciata dall’ufficio stampa che cura il progetto in questione, getta acqua sul fuoco e dice di puntare molto sulla pellicola, costata peraltro qualcosa vicino ai 5 milioni di euro: “Il motivo dello slittamento è dovuto al fatto che alcuni film distribuiti da noi, uno tra tutti Benvenuti al sud, hanno avuto grande successo e sono rimasti dunque in sala più a lungo di quanto avevamo ipotizzato in un primo momento. Con Baciato dalla fortuna contiamo comunque di aprire nel migliore dei modi la stagione autunnale”.
Al di là delle uscite ufficiali – e mentre il Comune tace – la vicenda si conferma l’ennesimo pastrocchio “made in Parma”, nel quale si ritrovano tutti gli ingredienti tipici della città e dell’operato della sua amministrazione: fatture inesistenti, intervento di partecipate per conto della giunta Vignali, indagini della Procura della Repubblica e lunghi silenzi.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, se non fosse che l’idea originaria del film, come detto, oltre a promuovere la città, era quella di rifare in un certo senso la verginità al corpo di polizia municipale, dopo che il pestaggio dello studente ghanese Emmanuel Bonsu, scambiato per un pusher e malmenato dagli agenti (una decina sono ancora sotto processo) aveva procurato un danno forse permanente alla polizia municipale e quindi al Comune stesso.
Un tentativo – quello di portare il set in città – di certo coraggioso e ambizioso, visto il contesto in cui gli agenti operano ormai da un paio d’anni e che alla fine era stato coronato anche dal successo. Ma su cui qualcuno non ha resistito alla tentazione: per il personaggio di Alessandro Gassman (che interpreta un vigile urbano), infatti, tra tutte le opzioni possibili, si è scelto il cognome dell’attuale comandante dei vigili, Jacobazzi, subentrato al timone dopo le dimissioni forzate cui era stata costretta il predecessore, Emma Monguidi, travolta dal terremoto Bonsu. Coincidenza o solo trovata pubblicitaria? (f.nit.)