“Ho deciso di presentare un’interrogazione parlamentare su quanto proposto lunedì dalla serie televisiva Montalbano, che non può che lasciare allibiti. Infatti all’inizio della puntata il commissario, ma forse sarebbe meglio chiamarlo ‘subcomandante’, si è lasciato andare in una durissima invettiva contro i poliziotti del G8 di Genova dicendo addirittura di vergognarsi di far parte della Polizia e di essere pronto a dimettersi […] Perciò ho intenzione di chiedere chiarimenti ai ministri competenti ed alla stessa Rai che mandando in onda questa puntata ‘no-global’ ha fornito un pessimo servizio pubblico ed una propaganda sovversiva a spese degli abbonati Rai”.
Risparmio ai lettori la versione integrale del fulgido componimento di Franco Cardiello, di Coesione Nazionale, il nuovo Gruppo parlamentare composto da una decina di senatori nomadi (con tutto il rispetto per l’etnia): eletti nel Pdl, transitati a Futuro e Libertà, per poi tornare ad ossequiare il padrone.
Cardiello si era già distinto un mese fa per un’altra impareggiabile interrogazione (urgente!) al ministro dell’Istruzione allorchè un liceo artistico di Salerno aveva osato invitare la transgender Vladimir Luxuria per presentare ai ragazzi il suo libro “Le favole non dette” che affronta il tema della diversità. “Una vera e propria lezione politica per indottrinare i liceali” esclamava con ardire.
Questa volta sotto la scure castigatrice del senatore si è trovato il povero commissario Montalbano, sicuramente stupito dalla furente incriminazione anche perchè la puntata in questione era già stata più volte replicata… Nessuno aveva segnalato prima il misfatto televisivo all’indomito Cordiello? O sarà il timore che la Cassazione possa convalidare le condanne di alcuni agenti già confermate in appello?
Montalbano, o chi per lui, si difenderà da solo. Ma il novello temerario fustigatore della malatelevisione dovrebbe riguardarsi la puntata e magari leggersi il bel romanzo di Andrea Camilleri da cui è tratta. E scoprirebbe che il Commissario di Vigata, si dichiara pronto a dimettersi non perchè disprezza la sua categoria ma perchè la ama. Visceralmente. E rabbrividisce al pensiero che dei suoi colleghi poliziotti possano compiere atti di violenza illegale. Lui, che crede così tanto nel rispetto delle regole, dell’onestà e della legalità. Lui…