“Sono una persona qualsiasi”, dice lei, “dotata solo di senso pratico e amor di patria”. Ma quando legge la lettera che ha scritto Celentano sui referendum, è la Raffa nazionale che si mette a graffiare.
Che effetto le fa l’appello agli italiani di difendere la democrazia?
Adriano ha fatto bene. Vediamo cosa decideranno i giudici, ma questi argomenti sono troppo importanti per la vita concreta delle persone, dobbiamo poter esprimerci. Il nucleare è una scelta sbagliata: mette un peso insostenibile sul futuro dei nostri figli. Allora, perché non possiamo andare a votare? Ce l’hanno chiesto tante volte, non capisco come mai stavolta no.
Forse perché c’è di mezzo il legittimo impedimento.
Che infatti non so bene che c’entra. Cioè, dico io, è strano che la gente debba trovarsi in mano un foglio con cui decidere come e quando il premier debba farsi processare. È compito della politica battagliare in punta di diritto.
Ma se Berlusconi ammette serenamente di voler gabbare il referendum non è un problema per i cittadini?
Guardi, voglio essere molto chiara. Non se ne può davvero più di vedere l’Italia bloccata per i suoi processi. E capisco chi vorrebbe tenere il punto con leggi, provvedimenti, decreti, ma così non la finiremo mai. Posso fare una proposta?
Prego.
Facciamo in modo che quest’uomo finisca il suo mandato affrontando alla fine i suoi giudici. Non dico di graziare in blocco tutti i ministri o i parlamentari finché sono in carica, ma a questo punto sarebbe meglio lasciarlo governare e vedere i risultati.
Potrebbe ricandidarsi, e rivincere.
Sappiamo quali mezzi ha a disposizione, ma io credo nella capacità degli italiani di scegliere a questo punto una soluzione valida. Si parla di Tremonti, della Lega, io non so chi potrebbe prendere in mano la situazione se Berlusconi uscisse di scena. Però è chiaro che così non si può più andare avanti.
Lei chi voterebbe?
Credo fortemente nell’alternanza. Ci vogliono un centrodestra moderato e una sinistra riformista. Perché guardi, io non sono mai stata comunista e ho rispetto per tutti, anche per Berlusconi, ma sono davvero arrabbiata coi nostri politici.
Spieghi.
Mi aspetto più generosità, più coraggio, una capacità vera di affrontare i problemi. Il signor Draghi ha ragione: con questo debito pubblico non andiamo da nessuna parte, abbiamo quattro milioni di giovani disoccupati, cosa deve accadere ancora perché chi comanda si metta a governare seriamente?
L’opposizione la convince?
Ma che possono fare di più di quello che stanno facendo? Li capisco, non è facile, e il problema vero è un altro. Qui occorre ricominciare tutto da capo. Fare le cose semplici. Pagare le tasse, eliminare gli sprechi, punire gli abusi. E soprattutto stabilire un minimo di pace sociale. Perché questo è il paese più bello del mondo, ed è un peccato mortale buttarlo via così.
da Il Fatto Quotidiano del 30 aprile 2011