Sono quattro, al momento, le mozioni presentate sulle missioni militari in Libia che arriveranno domani in aula alla Camera per il voto. Partito Democratico, Italia dei Valori, Terzo Polo e Lega hanno già “incassato” l’approvazione della presidenza. Anche i Responsabili avevano annunciato una mozione ma hanno soprasseduto in attesa del vertice di domani con Pdl e Carroccio per definire una mozione unica della maggioranza che terrà conto di quella della Lega.
La mozione della Lega. Il Carroccio chiede che il governo si impegni a “intraprendere immediatamente una decisa e forte azione politica sul piano internazionale finalizzata ad una soluzione per via diplomatica della crisi libica che ristabilisca condizioni di stabilita’, pace e rispetto dei diritti umani ponendo fine alla fase militare e ai bombardamenti; escludere per il futuro qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra sul suolo libico; fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, di cui in premessa, che comunque debbono attuarsi nel totale rispetto dell’art. 11 della Costituzione ed esclusivamente come strumento di difesa ad azioni ostili, reali, concrete e attuali rivolte contro i nostri velivoli ovvero contro la popolazione civile ed in condizioni di assoluta sicurezza per la popolazione civile stessa e per i nostri operatori; non determinare aumenti della pressione tributaria finalizzati al finanziamento della missione in oggetto, operando nell’ambito degli stanziamenti ordinari per la difesa; intraprendere ogni iniziativa finalizzata al superamento delle criticità conseguenti alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue di cui in premessa; dare piena attuazione alla Risoluzione n. 600071 di cui in premessa promuovendo il reale concorso di tutti i Paesi alleati rispetto alle ondate migratorie in essere, all’asilo dei profughi e al contrasto dell’immigrazione irregolare”.
La mozione del Pd. “Considerato il drammatico aggravarsi della situazione umanitaria in Libia, con particolare riguardo alle aree oggetto di pesanti e indiscriminati bombardamenti da parte delle truppe del colonnello Gheddafi, specie nell’area di Misurata e Zintan, dove si stanno consumando vere e proprie stragi di civili, impegna il governo a continuare nell’adottare ogni iniziativa necessaria ad assicurare una concreta protezione dei civili – in coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le conseguenti deliberazioni del Parlamento italiano – mantenendo, altresì, costantemente aggiornate le Camere sulla quotidiana evoluzione del contesto libico”.
La mozione del Terzo Polo. Il testo, firmato da Gianluca Galletti dell’Idv, Benedetto Della Vedova di Fli, Gianni Vernetti dell’Api, Carmelo Lo Monte dell’Mpa e da Giorgio La Malfa, “impegna il governo ad aumentare la flessibilità operativa dei propri velivoli con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, partecipando cosi’ su di un piano di parità alle operazioni alleate, per assicurare la protezione della popolazione civile della regione, nello scrupoloso rispetto della risoluzione n. 1973 del 17 marzo 2011; a tenere costantemente informato il Parlamento”.
La mozione dell’Italia dei Valori. Firmato da Antonio Di Pietro, Massimo Donadi, Fabio Evangelisti, Augusto Di Stanislao, Antonio Borghesi e Leoluca Orlando, il testo presentato dall’Idv sottolinea la necessità del passaggio in aula. “Un voto parlamentare, alla luce della gravissima lacerazione politica interna alla maggioranza, si rende necessario anche allo scopo di verificare se il governo disponga ancora di una propria maggioranza in politica estera, impegna il governo: a circoscrivere la natura e l’estensione della presenza italiana nella missione deliberata nell’ambito della risoluzione 1973/2011 dell’Onu, escludendo esplicitamente la partecipazione attiva del nostro Paese ai bombardamenti contro obiettivi sul suolo libico”.