Osama bin Muhammad bin Awad bin Laden, più conosciuto come Osama Bin Laden, era considerato il capo storico di Al Qaida, e come tale è stato l’uomo più ricercato al mondo negli ultimi dieci anni. Per l’Fbi è il mandante degli attentati dell’11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle di New York e contro il Pentagono a Washington ed è responsabile di alcuni degli attentati più sanguinosi compiuti contro cittadini americani.
Osama bin Laden, dopo averla inizialmente negata, ha rivendicato la responsabilità degli attentati dell’11 settembre. Il Dipartimento di Stato americano aveva messo una taglia di 50 milioni di dollari per la sua cattura “vivo o morto”. Oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato all’America che Osama bin Laden è morto (Leggi la cronaca) e che gli Stati Uniti hanno il corpo di colui che dall’Fbi era considerato il terrorista numero 1 al mondo. Aveva 54 anni.
Nato a Riad il 10 marzo del 1957, Osama bin Laden era figlio di un yemenita, Muhammad bin Awad bin Laden, e di una siriana, Hamida al Attas, sua decima moglie. E’ stato il 17/o di 52 tra fratelli e fratellastri. Suo padre, un ricco costruttore, era in stretti rapporti con la famiglia reale saudita. Osama bin Laden, però, non è stato cresciuto dal padre (che ha divorziato dalla moglie subito dopo la sua nascita), ma dalla madre, risposatasi con il saudita Muhammad al-Attas, con il quale ha avuto altri tre figli e una figlia.
Osama bin Laden era laureato in Economia presso l’università di Gedda, dove conseguì anche un diploma in ingegneria civile. La stampa britannica ha pubblicato sue fotografie di quando, 14enne, visitò per un certo periodo la Oxford University in Gran Bretagna. Stando alla Cnn, Bin laden ha avuto quattro mogli e ha messo al mondo 25 o 26 figli.
Quando aveva 22 anni, nel 1979, si avvicinò ai Mujahidin afghani, allora in guerra contro il loro governo appoggiato dall’Unione Sovietica. In seguito a quella esperienza, Osama Bin laden ebbe modo di organizzare il Mak (Maktab al-Khidamat), un movimento che aveva l’obiettivo di convogliare risorse, armi e combattenti a sostegno dei ribelli afghani.
Quando Osama lasciò il Mak, si avvicinò quattro anni dopo alla appena nata organizzazione terroristica di Al Qaida. E in patria, in Arabia Saudita, venne osannato come un eroe. Ma lui lasciò presto il Paese per trasferirsi in Sudan. Lì cominciò una più organizzata ed efficace attività terroristica, ampliando via via il suo raggio d’azione, fino a dare ad Al Qaida i contorni di un’organizzazione internazionale, con attività e radicamenti nel mondo intero, dall’Africa, all’Europa, agli Stati Uniti. Senza parlare dell’Asia, naturalmente.
Il 23 febbraio del 1988, insieme ad altri quattro firmatari, tra cui l’emiro Ayman al-Zawahiri, Bin Laden firmò la prima ‘fatwa’, un proclama religioso in cui si sosteneva che “uccidere gli americani e i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni Paese ove sia possibile”. In nome dell’Islam.
Il primo presidente americano ad agire direttamente contro di lui fu Bill Clinton, che ordinò il congelamento dei suoi beni. Sulla testa di Bin Laden venne posta dal governo Usa una taglia di 25 milioni di dollari.
Tre anni dopo, ecco l’11 settembre 2001. Attentati nei quali Bin Laden fece sapere in un primo tempo di non avere alcun coinvolgimento. Ammise un suo diretto coinvolgimento solo il 29 ottobre 2004, con un video trasmesso dall’emittente del Qatar, Al Jazira, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali americane che avrebbero confermato l’allora presidente, George W. Bush, nel suo secondo mandato alla Casa Bianca.
L’ultima localizzazione di Bin Laden su cui l’intelligence abbia potuto produrre prove risale addirittura a dieci anni fa, dopo l’11 settembre. Bin Laden in quel periodo era certamente a Kandahar, in Afghanistan. Poi, seppur tra segnalazioni contraddittorie, di Bin Laden si erano perse le tracce. La Cia ha sempre ritenuto che il capo di Al Qaida si nascondesse tra Afghanistan e Pakistan, in particolare nella zona montuosa di Tora Bora.
Bin Laden è ritenuto responsabile degli attentati contro le ambasciate Usa di Dar es Salaam, in Tanzania, e di Nairobi, in Kenya nel ’98, in seguito ai quali morirono oltre 200 persone.
In più occasioni in questi anni sono stati diffusi da tv arabe o via internet audio-messaggi di Bin Laden che la Cia, dopo averli esaminati, ha sempre considerato autentici. Questa sera, infine il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dato l’annuncio storico: “Osama bin Laden è morto”.