A Giulio Tremonti piacciono le domande “normali”. O meglio: non gradisce le domande che lo costringono a una risposta precisa, che lo impegni. Si capisce dalla reazione stizzita del ministro dell’Economia al quesito di Stefano Feltri del Fatto Quotidiano: “Pensa che il decreto sviluppo risponda alle richieste avanzate da Confindustria in questi mesi o ci saranno altri interventi in futuro?”. Domanda legittima. Poi il cronista del Fatto aggiunge: “Ministro, Berlusconi l’ha lanciata come suo delfino, visto che la correzione di bilancio, grossa, sarà nel 2013-2014, da 40 miliardi, lei ha voglia di farla?”. Altra domanda legittima. E’ troppo per il numero uno di via XX settembre. “Per una volta, faccia una domanda normale”, dice il ministro filando via.

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