Per amor dello humour, riporto un paio di frasi di Domenico Scilipoti, che è uno scrigno prezioso per tutti gli amanti del grottesco, il suo repertorio è sugosissimo e dove peschi peschi bene. A La Zanzara, la trasmissione del bilioso Cruciani su Radio 24, replicando a Parenzo che aveva definito l’inno dei Responsabili un “inno che va bene per una sagra”, lo Scilipoti si sfoga per diversi minuti dicendo tra l’altro: “Parenzio non capisci niente, sei fuori dalla logica di Cristo. Parenzio sei un grande mediocre“. In due frasi, due grandi misteri. Ora, noi abbiamo conosciuto gente fuori dalla grazia di Dio, e conoscevamo la logica di Aristotele, ma della logica di Cristo non eravamo a conoscenza. La definizione “grande mediocre” è un ossimoro interessante, perché la mediocrità consiste proprio nel non essere né grandi né piccoli. Mediocri lo si è e basta e, così come non si può essere tanto mediocri o poco mediocri, essere grandi mediocri è una dote che sta fuori della logica, di Cristo.
“La possibilità che Silvio Berlusconi possa salire al Quirinale fa venire i brividi”, questo dice Bersani al Corriere della Sera e il suo pensiero mi sembra molto chiaro. Il titolo però ne sconfessa le intenzioni: “Berlusconi al Quirinale? Da brivido”. Sappiamo bene che l’espressione “da brivido” racchiude qualcosa di positivo, di adrenalinico, quasi di giovanilistico se così vogliamo dire. Il fatto che la frase sia tra virgolette vuole indicare che la frase è stata pronunciata da qualcuno. Già, ma da chi?
Lezioni di giornalismo dal Giornale.it. Un articolo parla dei debiti del Pci trasferiti ai Ds e poi al Pd che nessuno vuole più pagare e che finiremo per pagare noi con le nostre tasse. A un certo punto, parlando del patrimonio immobiliare del Pd si dice: “Un tesoro forse capace di coprire i debiti accumulati dall’Unità di quegli anni (ora graziosamente diretta da Concita De Gregorio, dispensatrice di lezioni su varie materie, la cui gestione non ha niente a che vedere con i vecchi debiti)”. Uno si potrebbe chiedere: a che pro, se l’attuale direttrice dell’Unità non ha niente a che fare coi debiti, si aggiunge quella vezzeggiante e fastidiosa chiosa sulla “dispensatrice di lezioni”? Ovviamente per poter fare il titolo, che è: “Concita fa la maestrina, ma ha 176 milioni di debiti”. Sapendo che metà degli italiani, dei giornali, legge solo i titoli, quale conclusione ne trarrà quel folto numero di “lettori”?