Il sangue di Bin Laden “non andrà sprecato”. Mentre Al Qaeda conferma la morte dello sceicco e minaccia di vendicarlo, in diversi paesi del mondo musulmano sono state organizzate proteste contro il blitz che ha portato all’uccisione del leader jihadista. Operazione statunitense che non smette di provocare tensioni tra Washington e Islamabad. Oggi in tutto il Pakistan sono attese manifestazioni anti americane, al termine della preghiera del venerdì, indette dal partito Jamaat-e-Islami (Ji), principale schieramento di opposizione radicale islamica. Nel suo appello dei giorni scorsi, il leader del partito, Syed Munawar Hasan, ha chiesto “a tutta la nazione di unirsi alla protesta contro l’ingerenza sempre più massiccia degli Stati Uniti nel Paese, le gravi minacce per l’indipendenza” del Pakistan, ma anche contro “l’atteggiamento servile dei governanti”, si legge sul sito della Jamaat-e-Islami. Hasan ha denunciato che “le cose sono andate molto al di là degli attacchi con i droni e che gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra aperta al Pakistan, non sentendo la necessità di informare il governo e l’esercito di un’operazione diretta all’interno del Paese”.
Un piccolo gruppo di fedeli si è radunato anche in Egitto, nella capitale, per protestare contro l’uccisione di Bin Laden: una marcia verso l’ambasciata statunitense del Cairo è partita dalla moschea Noor, nel sobborgo di el Abbassia. Sheikh Hafez Salama, eroe della resistenza egiziana nella guerra dei sei giorni del 1973, aveva chiesto oggi di dedicare una funzione allo sceicco, ribattezzata ‘la preghiera dell’assente’ . Salama però, hanno annunciato i manifestanti, non partecipa al corteo a causa della sua età avanzata.
In Indonesia intanto alcune centinaia di cittadini, tutti maschi e per lo più giovani, raccontano i testimoni, sono scesi in piazza a Solo, sull’isola di Giava. “Cento giovani di Solo sono pronti a morire per vendicare la morte di Osama”, ha dichiarato uno dei manifestanti, Choirul, religioso che dice di far parte di Al Kaida Solo e noto membro del Fronte di Difesa Islamico. “La sua lotta non avrà fine”, ha detto Choirul davanti a un’assemblea di una sessantina di uomini vestiti con abiti bianchi musulmani e con il volto coperto. L’Idf ha rivendicato una lunga serie di attacchi contro discoteche, bar e alla redazione indonesiana di Playboy in nome della sharia nel più popoloso Paese musulmano del mondo. La manifestazione di oggi non è però sfociata in violenze ed è stata controllata a distanza dalla polizia. In Indonesia la repressione ha indebolito gruppi terroristici islamici come Jemaah Islamiya e Abu Sayyaf e gli esperti ritengono che gli estremisti non abbiano la forza al momento di riprendere attivamente la jihad. Le forze di sicurezza hanno però innalzato il livello di allarme attentati nel Paese.
E si manifesta anche nella moderata Turchia. Dove il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, aveva espresso “grande soddisfazione” per la morte di Bin Laden. A Istanbul circa 200 persone si sono riunite in un luogo-simbolo della città, davanti alla moschea Fatih, mostrando foto dello sceicco e cartelli con scritto: “Stati Uniti terroristi, Osama mujahid’’, combattente. La protesta era stata organizzata da un giornale islamico-radicale, ‘Milli Gazete’, e da un’organizzazione dello stesso orientamento, Ozgur Der’.
Mondo
Manifestazioni anti Usa nel mondo arabo
“Cento giovani pronti a vendicare Osama”
Continuano le proteste contro "l'atteggiamento servile dei governanti" in Pakistan. 'Preghiera dell'assente' e marcia verso l'ambasciata statunitense al Cairo, mentre centinaia di cittadini si riuniscono in Indonesia e nella moderata Turchia
Il sangue di Bin Laden “non andrà sprecato”. Mentre Al Qaeda conferma la morte dello sceicco e minaccia di vendicarlo, in diversi paesi del mondo musulmano sono state organizzate proteste contro il blitz che ha portato all’uccisione del leader jihadista. Operazione statunitense che non smette di provocare tensioni tra Washington e Islamabad. Oggi in tutto il Pakistan sono attese manifestazioni anti americane, al termine della preghiera del venerdì, indette dal partito Jamaat-e-Islami (Ji), principale schieramento di opposizione radicale islamica. Nel suo appello dei giorni scorsi, il leader del partito, Syed Munawar Hasan, ha chiesto “a tutta la nazione di unirsi alla protesta contro l’ingerenza sempre più massiccia degli Stati Uniti nel Paese, le gravi minacce per l’indipendenza” del Pakistan, ma anche contro “l’atteggiamento servile dei governanti”, si legge sul sito della Jamaat-e-Islami. Hasan ha denunciato che “le cose sono andate molto al di là degli attacchi con i droni e che gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra aperta al Pakistan, non sentendo la necessità di informare il governo e l’esercito di un’operazione diretta all’interno del Paese”.
Un piccolo gruppo di fedeli si è radunato anche in Egitto, nella capitale, per protestare contro l’uccisione di Bin Laden: una marcia verso l’ambasciata statunitense del Cairo è partita dalla moschea Noor, nel sobborgo di el Abbassia. Sheikh Hafez Salama, eroe della resistenza egiziana nella guerra dei sei giorni del 1973, aveva chiesto oggi di dedicare una funzione allo sceicco, ribattezzata ‘la preghiera dell’assente’ . Salama però, hanno annunciato i manifestanti, non partecipa al corteo a causa della sua età avanzata.
In Indonesia intanto alcune centinaia di cittadini, tutti maschi e per lo più giovani, raccontano i testimoni, sono scesi in piazza a Solo, sull’isola di Giava. “Cento giovani di Solo sono pronti a morire per vendicare la morte di Osama”, ha dichiarato uno dei manifestanti, Choirul, religioso che dice di far parte di Al Kaida Solo e noto membro del Fronte di Difesa Islamico. “La sua lotta non avrà fine”, ha detto Choirul davanti a un’assemblea di una sessantina di uomini vestiti con abiti bianchi musulmani e con il volto coperto. L’Idf ha rivendicato una lunga serie di attacchi contro discoteche, bar e alla redazione indonesiana di Playboy in nome della sharia nel più popoloso Paese musulmano del mondo. La manifestazione di oggi non è però sfociata in violenze ed è stata controllata a distanza dalla polizia. In Indonesia la repressione ha indebolito gruppi terroristici islamici come Jemaah Islamiya e Abu Sayyaf e gli esperti ritengono che gli estremisti non abbiano la forza al momento di riprendere attivamente la jihad. Le forze di sicurezza hanno però innalzato il livello di allarme attentati nel Paese.
E si manifesta anche nella moderata Turchia. Dove il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, aveva espresso “grande soddisfazione” per la morte di Bin Laden. A Istanbul circa 200 persone si sono riunite in un luogo-simbolo della città, davanti alla moschea Fatih, mostrando foto dello sceicco e cartelli con scritto: “Stati Uniti terroristi, Osama mujahid’’, combattente. La protesta era stata organizzata da un giornale islamico-radicale, ‘Milli Gazete’, e da un’organizzazione dello stesso orientamento, Ozgur Der’.
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Roma, 11 gen. (Adnkronos) - "Gravi le dichiarazioni di Matteo Renzi che oggi dal palco della sua festa di compleanno nel suo ormai quotidiano attacco a Giorgia Meloni stila liste di proscrizione di giornalisti. Addirittura parla, o sarebbe meglio dire vaneggia, di ‘pezzi della comunicazione o della stampa’ al fianco di Giorgia Meloni. Probabilmente pensa in questo modo di riabilitarsi agli occhi della sinistra. Quello che colpisce, però, è il silenzio dell’Ordine dei giornalisti che, come al solito, è pronto a mobilitarsi soltanto quando gli attacchi arrivano da esponenti non della sinistra. Chissà, infatti, cosa sarebbe accaduto se queste stesse frasi le avesse dette Giorgia Meloni”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Filini, responsabile nazionale del programma.
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - "È emersa la vera Meloni che protegge a oltranza la sua tribù fatta di parenti, amici e compagni di partito. Nordio è ancora al suo posto nonostante i disastri, Santanchè nonostante un conflitto di interessi spaventoso, l’ex cognato Lollobrigida persevera con gaffe e treni fermati a piacimento, Salvini è il peggior Ministro dei trasporti della storia e andava cacciato non oggi per l’ennesima giornata infernale ma ieri. Non solo: Meloni aumenta gli stipendi ai Ministri mentre dice no al salario minimo, le pensioni le aumenta di 1.8€ e in conferenza stampa non trova il tempo di affrontare i problemi degli italiani come sanità e carobollette. Io al posto suo, invece di fare da portavoce al multimiliardario Musk, sarei ossessionata da questi problemi". Lo ha detto la vicepresidente M5S, Chiara Appendino, a Accordi e disaccordi sul Nove.
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - “La vicenda degli agenti delle forze di polizia accerchiati in centro a Busto Arisizio da circa 40 persone è un fatto gravissimo. È sempre più frequente il verificarsi di questi episodi, anche fuori dalle grandi città e in provincia. É evidente che ci si trovi di fronte al dilagare di situazioni di pericolo che nascono dalla sottovalutazione che la narrazione di certa politica buonista di sinistra ha imposto, per l’incapacità di riconoscere il fallimento di un approccio lassista a un’immigrazione che tutto vuole tranne che inserirsi e accettare le nostre regole di convivenza". Lo dichiara il deputato della Lega, Stefano Candiani.
"C’è una aggravante costituita oggi anche dal continuo tentativo, sempre da parte della medesima politica di sinistra di giustificare e di scusare gli autori di questi episodi, accusando le Forze dell’Ordine ogniqualvolta intervengono per fermare questi individui con il risultato di depotenziarne l’azione di tutela della sicurezza. Se da una parte esprimiamo sconcerto per questi fatti e auspicio di severe sanzioni penali per i responsabili di queste violenze, dall’altro non possiamo che esprimere solidarietà nei confronti delle Forze dell’Ordine, unitamente all’impegno di rinforzare il quadro regolatorio per garantire a chi veste una divisa e ai cittadini che a queste divise si appellano, di non trovarsi da difensori dell’ordine della sicurezza ad essere accusati e portati al banco degli imputati al posto dei criminali".
"Occorre anche che siano utilizzati appieno tutti gli strumenti già oggi a disposizione, come il Daspo urbano, nei confronti di questi violenti che, quando sono stranieri debbono essere immediatamente espulsi. Di tutto questo ne ho parlato oggi, sia con il prefetto di Varese che con il sindaco Antonelli e con il segretario della Lega di Busto Arsizio, Alessandro Albani”.
Tel Aviv, 11 gen. (Adnkronos) - Secondo quanto appreso da Haaretz, l'esercito israeliano ha autorizzato un piano per ritirare rapidamente le truppe da vaste aree della Striscia di Gaza, mentre sono in corso colloqui per la liberazione degli ostaggi. Secondo il giornale israeliano, l'esercito ha studiato diversi modi per ritirare le truppe da Gaza, anche attraverso il corridoio di Netzarim.
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - “In termini politici la vera notizia è solo una: da oggi Vincenzo De Luca non è più un dirigente del Pd”. Lo ha detto Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi Moderati alla Camera, nel corso della trasmissione “Agenda” di SkyTg24, commentando la conferenza stampa del presidente della Regione Campania.
“Vedere per l’ennesima volta De Luca usare il simbolo della Regione Campania, un ente che appartiene a tutti i cittadini, con sotto slogan politici contro il governo, dimostra che 10 anni sono anche troppi per una personalità come De Luca. Ad un certo punto - ha concluso il parlamentare salernitano - qualcuno pensa di essere proprietario di quell’istituzione”.
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - "Da persona pragmatica, io mi occupo degli interessi dei cittadini. Quando parliamo di difesa nazionale dobbiamo entrare nel merito: senza pregiudizi, il nostro Paese deve interrogarsi se quella tecnologia ci serve, se è l'unica possibilità e se ci sono tutte le necessarie tutele. Qui il problema è duplice: l'ingerenza di un miliardario potentissimo che ovviamente fa i propri interessi e avrà anche un ruolo politico e una premier che non sa dirgli di no". Lo ha detto la vicepresidente M5S, Chiara Appendino, a Accordi e disaccordi sul Nove.
"Ci ricordiamo quando già in passato è stata zitta a fronte delle ingerenze di Musk sui giudici italiani lasciando a Mattarella il compito di difendere le nostre istituzioni. Siamo davanti a un paradosso: Meloni si definiva del popolo e sovranista mentre ora prende un miliardo e mezzo degli italiani per svendere la nostra sicurezza nazionale a uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo.”
Roma, 11 gen. (Adnkronos) - "Non credo che Trump farà davvero le annessioni di cui parla, sono dichiarazioni folli. Ciò che mi preoccupa di più è che ha dichiarato che vuole aumentare al 5% del PIL la spesa dei Paesi Nato per le armi: triplicare la spesa attuale vuol dire abbracciare definitivamente un’economia di guerra. Sarebbe un’ulteriore accelerata nella corsa al riarmo di cui già stiamo vedendo gli effetti: morti, distruzione, guerra che dilaga, economia in sofferenza e bollette che schizzano". Lo ha detto la vicepresidente M5S, Chiara Appendino, a Accordi e disaccordi sul Nove.
"Non mi aspetto una risposta europea forte: Von Der Leyen, avallata da Meloni e Schlein, invece di investire su scuola e sanità ha puntato sulla corsa al riarmo. In Italia, Meloni non trova i soldi per nulla ma per le armi li trova sempre. Noi non ci arrendiamo e lottiamo per un Paese che non compri carri armati ma posti letto, non spenda per proiettili ma per libri e scuole, non investa nell’industria bellica ma nel patrimonio di imprese che compie la transizione ecologica e tecnologia. Meloni si sta dimostrando una marionetta con i fili tirati dai potenti di turno: sulla politica economica dai falchi di Bruxelles, sulla politica estera da Washington.