5 maggio 2011, Consiglio dei ministri provvidenziale. Il presidente del Consiglio non solo procede nell’atteso rimpasto con la nomina di nove nuovi sottosegretari, una raccolta differenziata di riciclati della politica, ma risolve definitivamente il problema dei rifiuti di Napoli con l’aiuto del ministro della Difesa Ignazio La Russa che gli mette a disposizione un battaglione di operatori ecologici in mimetica.
Ghepensimì, perfetto netturbino
Di nuovo Napoli con la monnezza,
malgrado l’intervento del caimano
che in cinquantotto giorni la salvezza
dai rifiuti donò al napoletano.
Ma ci risiam, duemila tonnellate
si sono accumulate per la strada
e vanno prontamente eliminate
perché con le elezioni non accada
si dica che il premier non vale nulla,
ciarla, promette, accusa i comunisti,
col ministro Carfagna si trastulla,
mentre i mucchi stan lì, tutti li han visti…
Le discariche ormai son tutte piene,
Acerra incenerisce la metà
e non bastan di Sepe le novene
per ripulir la misera città.
Nuovamente intervien Ghepensimì
trasformando il soldato in monnezzaro:
“Napoli faccio bella in pochi dì…
poiché sono miglior di San Gennaro”.
Tutti si chiedon dove la monnezza
trasporteranno i poveri soldati
in modo da far sì che “Sua Sconcezza”
ottenga i voti per gli scellerati,
da tempo destinati alla galera.
Nei giorni in cui il suo debito ha pagato
dei sottosegretari con la schiera
verrà tutto il pattume accumulato
in un novello ammasso di schifezza:
a imitazion del nostro padreterno,
laddove la politica è monnezza,
coi Responsabili, dentro il governo.