Un riconoscimento doveroso per le oltre 400 vittime e per i 1.200 feriti che sono stati coinvolti in 14.590 atti di violenza: è il bilancio di una guerra che non può essere dimenticata, perché ha aperto ferite profonde e incancellabili nell’esistenza di migliaia di famiglie e nel tessuto democratico del Paese. Magistrati e giornalisti, poliziotti e carabinieri, agenti di custodia e docenti universitari, leader politici e sconosciuti funzionari dello Stato, tutti sono stati colpiti come simboli e vittime innocenti di una folle ideologia criminale, che tanti cattivi maestri purtroppo hanno alimentato e giustificato.
Queste ferite non sono ancora completamente rimarginate perché per molti atti di terrorismo manca ancora il sigillo della verità. Il giusto obiettivo di una pacificazione nazionale e di un adeguato risarcimento morale per i familiari delle vittime, non può dunque prescindere da uno sforzo comune per definire un percorso di verità su quegli anni. Per questo diciamo basta alle tribune mediatiche e universitarie concesse con disinvoltura ai terroristi che sono stati protagonisti feroci e criminali di quegli anni. Per questo diciamo basta all’umiliazione delle vittime e dei loro parenti.
Per questo dichiaro oggi l’impegno del governo a contribuire ad aprire tutti gli armadi della vergogna perchè nessuna strage rimanga più avvolta nel mistero. Dobbiamo colmare una grande sete di giustizia e di verità, in modo concreto, senza retorica. Lo faremo. E sarà il modo migliore per onorare la memoria delle oltre 400 vittime innocenti della sanguinosa ideologia del terrorismo”, conclude.