Com’è andata l’hanno riportato tutti i giornali: Beppe Grillo, dal palco allestito in Piazza Maggiore, in chiusura del suo comizio/monologo lancia all’indirizzo di Nichi Vendola un simpaticissimo, esilarante, arguto “at salut buson” – traduzione per i non bolognesi: “ti saluto culattone” – .
Di fronte alle numerose e fondate critiche ricevute da Grillo per l’insulto gratuito e maschilista, il Movimento 5 Stelle da lui lanciato l’ha e s’è difeso argomentando che si vogliono “strumentalizzare mezze frasi ed espressioni dialettali”; un po’ come se non si potesse criticare Bossi perché ha gridato “fòra dal bàl!” agli immigrati. Una difesa debole e dettata dall’urgenza di parare un fianco scoperto.
Più consistente è invece il successivo argomento usato, ovvero che a testimonianza del fatto che il Movimento 5 Stelle non discrimina le persone omosessuali/bisessuali/trans, l’anno scorso hanno aderito al manifesto per i diritti civili promosso dalla Rete Laica Bologna.
Come portavoce della Rete Laica, ho avuto modo di conoscere e collaborare più volte coi consiglieri regionali del M5S, Giovanni Favia e Andrea Defranceschi. Ho trovato due persone attente (rara virtù), disposte a informarsi e a studiare, molto battagliere nel condurre il loro ruolo istituzionale.
Sono sempre stato consapevole, nei nostri incontri, che il M5S è un neonato con dei temi forti – ambiente, energia, trasparenza – e altri su cui deve ancora maturare una riflessione, comune tanto ai dirigenti quanto ai militanti. I diritti civili sono uno di questi temi su cui ancora faticano a fissare dei punti fermi. Per questa ragione li abbiamo cercati e siamo stati felici della collaborazione che è nata e che continua; il manifesto per i diritti civili che hanno sottoscritto è stato un primo passo nella direzione giusta. Non smetteremo di costruirne altri assieme, come facciamo con tutte le forze politiche disposte a confrontarsi con noi.
Ora è tempo di compiere un nuovo passo e mi auguro che queste mie poche parole siano intese come positiva sollecitazione: aderisca il Movimento 5 Stelle all’Europride 2011 di Roma, la più grande manifestazione europea per le libertà, dedicata all’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e, dunque, alla parità di diritti, individuali e civili, tra persone eterosessuali e persone omosessuali/bisessuali/trans.