Roma, 8 gen. (Adnkronos Salute) - Tornano a camminare per la prima volta al mondo due pazienti, con lesione traumatica del midollo spinale, che hanno ricevuto un neurostimolatore midollare. L'impresa è riuscita ad un team di medici e ricercatori dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e di bioingegneri della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che ha ottenuto risultati promettenti nel trattamento delle lesioni al midollo spinale, grazie a un protocollo innovativo di stimolazione elettrica epidurale ad alta frequenza. Lo studio, pubblicato su 'Science Translational Medicine', ha dimostrato che questa tecnica riduce significativamente la spasticità muscolare e migliora le capacità motorie nei pazienti con lesioni del midollo spinale.
La ricerca si è concentrata sui primi due pazienti con lesioni incomplete al midollo spinale, che nel 2023, grazie all'impianto del neurostimolatore midollare, un dispositivo già in uso nella terapia del dolore, hanno recuperato le funzioni motorie. I ricercatori hanno applicato stimolazioni mirate ad alta frequenza che, combinate con la riabilitazione, hanno migliorato significativamente forza muscolare, deambulazione e controllo motorio. Il protocollo di stimolazione applicato ha inoltre ridotto i riflessi patologici e le contrazioni muscolari involontarie alla base della spasticità muscolare, favorendo movimenti più fluidi e naturali.
Malattie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla, oppure lesioni traumatiche del midollo spinale che interrompono la comunicazione con il cervello, posso causare difficoltà a deambulare, paralisi degli arti e spasticità muscolare. Quest'ultima è l'attivazione intermittente o sostenuta della contrazione muscolare e porta a rigidità e spasmi involontari dei muscoli, riducendo significativamente la mobilità delle persone affette. La spasticità muscolare colpisce quasi il 70% dei pazienti con lesioni al midollo spinale e studi recenti hanno dimostrato che stimolare elettricamente un midollo spinale lesionato rappresenta una strategia promettente per ripristinare la capacità di camminare. Attualmente sono applicati protocolli di stimolazione a bassa frequenza per mitigare la spasticità, ma essi hanno un effetto limitato nei pazienti che soffrono di spasmi muscolari.
I pazienti presi in esame dallo studio avevano entrambi una lesione traumatica del midollo spinale e nel corso del 2023 sono stati sottoposti ad un innovativo intervento di impianto di un elettrostimolatore midollare che ha permesso loro, dopo un lungo percorso riabilitativo presso l’unità diretta dal dottor Sandro Iannaccone, di tornare a camminare. Al termine del percorso, entrambi i pazienti hanno mostrato miglioramenti significativi nelle loro capacità funzionali, con uno di essi che ha percorso 175 metri senza stimolazione attiva.
I pazienti coinvolti nello studio hanno partecipato a un programma intensivo di riabilitazione, che ha integrato stimolazioni a bassa e alta frequenza con esercizi motori. Il team di ricerca ha quindi osservato che la stimolazione ad alta frequenza del midollo spinale è un modo sicuro per inibire l’iperreattività patologica dei circuiti spinali senza generare disagio nei pazienti.
"Il midollo spinale è naturalmente iperreattivo agli stimoli, il che è necessario per favorire i normali riflessi rapidi. Questa iperreattività è solitamente bilanciata dal cervello, che inibisce i circuiti motori quando non è richiesta la loro attivazione. Tuttavia, nel caso di lesione al midollo spinale, il paziente perde i messaggi inibitori provenienti dal cervello che regolano l’iperreattività spinale - spiega Simone Romeni, primo autore dello studio e ricercatore presso Ecole Polytechnique Federale di Losanna (Epfl) e l’Irccs Ospedale San Raffaele, che continua - Crediamo dunque che la stimolazione a frequenze dell’ordine dei kiloHertz (ben maggiore di quelle utilizzate in precedenti studi), applicata nel nostro protocollo, interferisca con questa iperattività spinale patologica, inibendone la trasmissione ai muscoli e riducendo di conseguenza gli spasmi".
"Il protocollo di stimolazione spinale sviluppato e testato in questo studio rappresenta un significativo esempio delle straordinarie potenzialità della neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione. Questo primo risultato, frutto della preziosa collaborazione con i colleghi del San Raffaele, pone le basi per lo sviluppo futuro di nuove soluzioni tecnologiche, mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie e a potenziare le opportunità terapeutiche disponibili", spiega Silvestro Micera, professore presso Epfl e Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore dello studio.-
"Ad oggi i pazienti trattati con il neurostimolatore sono 8. Questa è una procedura chirurgica sicura ed efficace che offre una nuova prospettiva nel trattamento dei pazienti con gravi danni al midollo spinale. La combinazione di tecnologie avanzate e approcci personalizzati alla riabilitazione offre nuove prospettive per il recupero motorio, rivoluzionando il trattamento delle lesioni spinali, riducendo gli effetti collaterali associati alle terapie farmacologiche e chirurgiche attualmente disponibili", aggiunge Pietro Mortini, Ordinario di Neurochirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e primario di Neurochirurgia all’Irccs Ospedale San Raffaele e anche lui coordinatore dello studio.
"I prossimi passi includeranno ulteriori studi clinici su un numero maggiore di pazienti per confermare questi risultati preliminari. Stiamo pianificando di estendere le indicazioni a diverse condizioni cliniche che definiremo nei prossimi mesi. Siamo all’inizio di una nuova, promettente era per la neuroriabilitazione motoria. Vogliamo in particolare esprimere la nostra profonda gratitudine ai pazienti che hanno avuto fiducia in noi", conclude il professor Mortini.
Giulietto Chiesa
Giornalista
Media & Regime - 10 Maggio 2011
Ecco come si inganna
Ho detto a più riprese che sulle storie cosiddette “complottiste” sarei tornato con calma. Ma questa volta non posso dilazionare perché vi voglio dimostrare coi fatti quale sia la condotta di Paolo Attivissimo. Il detto signore ha pronunciato questa frase nella puntata di Matrix del 5 maggio 2011:
«Un dato di fatto che chiunque da casa può controllare. In realtà quello che ha detto Giulietto Chiesa sull’assenza del World Trade Center 7 dal rapporto della Commissione Ufficiale è purtroppo un errore. Non ha studiato adeguatamente, perché basta leggere il rapporto per sapere che il World Trade Center 7 è citato con il suo nome dell’epoca, il Solomon Building. Questo è quello che fa un buon ricercatore, verifica i fatti. Evidentemente Giulietto Chiesa in questo caso ha preso una cantonata».
Sottolineo alcuni punti: ha detto che “chiunque da casa può controllare”. Primo trucco: lui sa che quasi nessuno andrà a controllare. Io l’ho fatto. Chiunque, del resto, può farlo andando sul Rapporto Ufficiale della Commissione sull’11 settembre 2001. Non si troverà traccia di alcun “Solomon Building”. Chi andasse a rivedersi il filmato della trasmissione noterà il tono sussiegoso con cui Attivissimo ha fatto la sua lezione. Ex cathedra, come se lui avesse in mano la situazione e potesse dare i voti. Come un vero maestrino annuncia che io non ho “studiato adeguatamente”. Che non sono un buon ricercatore e ho “preso una cantonata”.
Poi qualcuno gli ha fatto notare la balla e lui ha dovuto ammettere, sul suo sito, che quel “Solomon Building” non c’è. Ma, per intorbidire le acque, ha aggiunto che certo che se ne parla del famoso Wtc-7, addirittura in quattro pagine distinte. Sarebbero, anzi sono, le pagine 284, 293, 302, 305. Ahimè, questo secondo, maldestro tentativo di nascondere le tracce si rivela peggiore del primo. Ma forse lui conta, di nuovo, che nessuno vada a verificare. Io sono andato di nuovo a verificare (così vi risparmio la fatica). La questione è: come se ne parla? Tutte e quattro le volte che l’edificio Wtc-7 viene nominato è in quanto sede del Quartier generale dell’Oem (Office for Emergency Management). Non vi è cenno alcuno ai danni subiti dall’edificio. Non c’è nemmeno una riga sul fatto che l’edificio è crollato circa alle 17:20 di quelllo stesso giorno!
So per esperienza che la gran parte delle persone credono di sapere che l’11 dicembre 2001 sono crollate le due torri, ma quasi nessuno sa che le torri crollate sono tre e una delle tre non è stata colpita da nessun aereo. Lo credo bene: in questi dieci anni questo “dettaglio” è stato oscurato da tutti i media. Chi vuole capire perchè cerchi una risposta. Qui non c’è spazio per darla. Ma lo spazio è sufficiente per far notare che Attivissimo ha tentato di ingannare il pubblico di Matrix e di calunniarmi. Lui non ha fatto nessun errore: ha truccato le carte, come fa sempre.
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Roma, 8 gen (Adnkronos) - Quella di Abedini "è una un'altra vicenda che non riguarda noi, nè la presidenza del Consiglio, nè il ministero degli Esteri, nè l'intelligence ma l'autorità giudiziaria sotto il controllo di Nordio. Vedremo cosa accadrà, se verranno concessi i domiciliari. C'è una richiesta, vedremo, la giustizia è indipendente e non prende ordini dal governo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 minuti, su Raiuno, a proposito della liberazione di Cecilia Sala.
Roma, 8 gen. (Adnkronos Salute) - Tornano a camminare per la prima volta al mondo due pazienti, con lesione traumatica del midollo spinale, che hanno ricevuto un neurostimolatore midollare. L'impresa è riuscita ad un team di medici e ricercatori dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e di bioingegneri della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che ha ottenuto risultati promettenti nel trattamento delle lesioni al midollo spinale, grazie a un protocollo innovativo di stimolazione elettrica epidurale ad alta frequenza. Lo studio, pubblicato su 'Science Translational Medicine', ha dimostrato che questa tecnica riduce significativamente la spasticità muscolare e migliora le capacità motorie nei pazienti con lesioni del midollo spinale.
La ricerca si è concentrata sui primi due pazienti con lesioni incomplete al midollo spinale, che nel 2023, grazie all'impianto del neurostimolatore midollare, un dispositivo già in uso nella terapia del dolore, hanno recuperato le funzioni motorie. I ricercatori hanno applicato stimolazioni mirate ad alta frequenza che, combinate con la riabilitazione, hanno migliorato significativamente forza muscolare, deambulazione e controllo motorio. Il protocollo di stimolazione applicato ha inoltre ridotto i riflessi patologici e le contrazioni muscolari involontarie alla base della spasticità muscolare, favorendo movimenti più fluidi e naturali.
Malattie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla, oppure lesioni traumatiche del midollo spinale che interrompono la comunicazione con il cervello, posso causare difficoltà a deambulare, paralisi degli arti e spasticità muscolare. Quest'ultima è l'attivazione intermittente o sostenuta della contrazione muscolare e porta a rigidità e spasmi involontari dei muscoli, riducendo significativamente la mobilità delle persone affette. La spasticità muscolare colpisce quasi il 70% dei pazienti con lesioni al midollo spinale e studi recenti hanno dimostrato che stimolare elettricamente un midollo spinale lesionato rappresenta una strategia promettente per ripristinare la capacità di camminare. Attualmente sono applicati protocolli di stimolazione a bassa frequenza per mitigare la spasticità, ma essi hanno un effetto limitato nei pazienti che soffrono di spasmi muscolari.
I pazienti presi in esame dallo studio avevano entrambi una lesione traumatica del midollo spinale e nel corso del 2023 sono stati sottoposti ad un innovativo intervento di impianto di un elettrostimolatore midollare che ha permesso loro, dopo un lungo percorso riabilitativo presso l’unità diretta dal dottor Sandro Iannaccone, di tornare a camminare. Al termine del percorso, entrambi i pazienti hanno mostrato miglioramenti significativi nelle loro capacità funzionali, con uno di essi che ha percorso 175 metri senza stimolazione attiva.
I pazienti coinvolti nello studio hanno partecipato a un programma intensivo di riabilitazione, che ha integrato stimolazioni a bassa e alta frequenza con esercizi motori. Il team di ricerca ha quindi osservato che la stimolazione ad alta frequenza del midollo spinale è un modo sicuro per inibire l’iperreattività patologica dei circuiti spinali senza generare disagio nei pazienti.
"Il midollo spinale è naturalmente iperreattivo agli stimoli, il che è necessario per favorire i normali riflessi rapidi. Questa iperreattività è solitamente bilanciata dal cervello, che inibisce i circuiti motori quando non è richiesta la loro attivazione. Tuttavia, nel caso di lesione al midollo spinale, il paziente perde i messaggi inibitori provenienti dal cervello che regolano l’iperreattività spinale - spiega Simone Romeni, primo autore dello studio e ricercatore presso Ecole Polytechnique Federale di Losanna (Epfl) e l’Irccs Ospedale San Raffaele, che continua - Crediamo dunque che la stimolazione a frequenze dell’ordine dei kiloHertz (ben maggiore di quelle utilizzate in precedenti studi), applicata nel nostro protocollo, interferisca con questa iperattività spinale patologica, inibendone la trasmissione ai muscoli e riducendo di conseguenza gli spasmi".
"Il protocollo di stimolazione spinale sviluppato e testato in questo studio rappresenta un significativo esempio delle straordinarie potenzialità della neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione. Questo primo risultato, frutto della preziosa collaborazione con i colleghi del San Raffaele, pone le basi per lo sviluppo futuro di nuove soluzioni tecnologiche, mirate a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie e a potenziare le opportunità terapeutiche disponibili", spiega Silvestro Micera, professore presso Epfl e Scuola Superiore Sant’Anna e coordinatore dello studio.-
"Ad oggi i pazienti trattati con il neurostimolatore sono 8. Questa è una procedura chirurgica sicura ed efficace che offre una nuova prospettiva nel trattamento dei pazienti con gravi danni al midollo spinale. La combinazione di tecnologie avanzate e approcci personalizzati alla riabilitazione offre nuove prospettive per il recupero motorio, rivoluzionando il trattamento delle lesioni spinali, riducendo gli effetti collaterali associati alle terapie farmacologiche e chirurgiche attualmente disponibili", aggiunge Pietro Mortini, Ordinario di Neurochirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) e primario di Neurochirurgia all’Irccs Ospedale San Raffaele e anche lui coordinatore dello studio.
"I prossimi passi includeranno ulteriori studi clinici su un numero maggiore di pazienti per confermare questi risultati preliminari. Stiamo pianificando di estendere le indicazioni a diverse condizioni cliniche che definiremo nei prossimi mesi. Siamo all’inizio di una nuova, promettente era per la neuroriabilitazione motoria. Vogliamo in particolare esprimere la nostra profonda gratitudine ai pazienti che hanno avuto fiducia in noi", conclude il professor Mortini.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - La situazione di Cecilia Sala si è sbloccata "definitivamente questa notte e poi il direttore dell'Aise, in generale Caravelli, è andato a Teheran per l'ultimo colloquio e poi a riprendere Ceclia Sala e accompagnarla. E' stato un grande lavoro, dal giorno dal suo fermo, del ministero degli Esteri, dell'intelligence, della presidenza del Consiglio con un intervento diretto della presidente del Consiglio che ha partecipato alle riunioni per cercare, attraverso una difficile operazione diplomatica e di intelligence, di riportare in Italia" Sala. Lo ha detto Antonio Tajani a 5 minuti, su Raiuno.
La visita della Meloni a Mar a lago, da Trump, "ha avuto un effetto politico ma già si stava sbloccando con lavoro politico, generale, per far capire che l'Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala", ha spiegato il ministro degli Esteri.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Il primo voto dell’aula della Camera sulla separazione delle carriere, con il rigetto delle pregiudiziali di costituzionalità, rappresenta un momento storico". Lo dice il gruppo di Forza Italia alla Camera.
"Da anni si discute di questo tema, fondamentale per garantire un giusto processo, ed ora finalmente, grazie anche all’impulso decisivo prodotto da Forza Italia, si segna l’avvio del processo nell’aula della Camera che porterà, in poche sedute, all’approvazione di questa riforma fondamentale. Una proposta che rafforzerà la figura di un giudice che sia davvero terzo, autonomo ed imparziale rispetto alle posizioni dell’accusa, garantendo un processo equo. La separazione delle carriere è una riforma di portata storica giusta, equilibrata e anche popolare", aggiunge FI.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - L'aula della Camera ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità presentata dal M5s sulla riforma della giustizia con 165 voti contrari. I voti favorevoli sono stati 93.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "I fatti si commentano da soli. Il Governo ha riportato un successo in una situazione internazionale molto complicata e difficile. Il Governo ha lavorato nella discrezione assoluta, rivelando una competenza e una professionalità notevoli. Il merito è del Premier Giorgia Meloni e del Vice Premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani e i cittadini italiani ne possono essere veramente molto soddisfatti". Lo ha detto il presidente dei deputati di Forza Italia Paolo Barelli ai microfoni del Tg2 sulla liberazione di Cecilia Sala.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Voteremo contro questa pregiudiziale". Lo ha detto in aula alla Camera il deputato di Azione Antonio D'alessio a proposito della riforma della giustizia.