Politica

Fini: “Commissioni d’inchiesta sui pm? <br> Cose mai viste in democrazia”

Il presidente della Camera a margine di un'iniziativa sui 150 anni dell'Unità d'Italia: "Nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti e ai controlli previsti dalla legge"

“Chiedere alla maggioranza che sostiene il governo di approvare una proposta di legge per una commissione parlamentare che deve indagare sui pm che stanno processando il presidente del Consiglio, mi sembra che non accade in nessuna democrazia del mondo”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a margine di un’iniziativa sui 150 anni dell’Unità d’Italia, nel comune di Rutigliano (Bari), a proposito della commissione d’inchiesta sui pm proposta dal premier. “Nessuno può pensare di non essere sottoposto ai limiti e ai controlli previsti dalla legge”.

La politica, per il presidente della Camera, deve tornare a essere un esempio. ”Lo dico senza polemica – ha detto – la politica tutta ritrovi in se stessa la consapevolezza di essere esempio, agendo all’insegna dell’interesse di tutti, della polis”. Secondo Fini, “non può prevalere l’interesse di una parte ai danni di un’altra”. E ribadisce che “la legalità rappresenta una precondizione della libertà. Se non c’è il rispetto per le regole comuni, per la Costituzione, non c’è libertà ma soltanto arbitrio. Non c’è tutela del più debole ma arroganza del più forte. Le istituzioni difendano valori che non appartengono solo ad una parte ma sono di tutto il popolo: libertà, legalità, solidarietà”.

Fini ha anche parlato di legge elettorale, auspicando il ritorno all’impostazione dei collegi uninominali. La vigente legge elettorale “non è contro la Costituzione”. Ma secondo il presidente della Camera “va modificata, perché il sistema delle liste bloccate allontana gli eletti dagli elettori. Auspico che si modifichi la legge elettorale, mettendo l’elettore nella condizione di scegliere”. Detto ciò, per Fini “la strada da percorrere non è quella della preferenza, che ha determinato problemi ed infiltrazioni mafiose nella democrazia. Personalmente sono convinto che l’esperienza dei collegi uninominali sia da considerare positivamente”.