Se Letizia Moratti si è ridotta a dare del “ladro d’auto” all’avversario Giuliano Pisapia vuol dire che il sindaco è molto, molto nervoso. Inutile girarci intorno: nonostante gli oltre 12 milioni spesi per la campagna elettorale (Pisapia ha speso poco più di un milione), nonostante la sfilata di esponenti governativi planati a Milano per tirarle la volata (persino Giulio Tremonti le ha dedicato una frase, un evento per il titolare dell’Economia), nonostante i tanti giornali amici che le hanno dedicato paginate addomesticate di foto posate e interviste preconfezionate, Letizia Moratti ha paura. E a quanto pare non solo di non vincere al primo turno, ma di non farcela neanche al ballottaggio.
L’accusa rivolta a Pisapia è stata studiata a tavolino. Le regole del confronto televisivo su Sky erano state fissate giorni fa. Si sapeva che a Moratti sarebbe spettata la chiusura del dibattito. E proprio in quel momento, venti secondi prima della fine, sapendo che Pisapia non avrebbe avuto modo di ribattere, lei ha sparato: “Pisapia è responsabile del furto di un furgone che sarebbe stato usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Ed è stato amnistiato”. Il candidato del centrosinistra ha reagito, ma con i suoi modi comunque gentili e cortesi. Quindi senza riuscire a farsi sentire.
Ciò che ha reso ancora più grottesco il momento, è che era stato proprio Pisapia a raccontare la vicenda ormai due mesi fa. Scottato dal caso della casa Aler in uso alla sua compagna a prezzi di favore, che lo ha esposto a molte critiche, Pisapia aveva deciso di “vuotare il sacco” e raccontò in un’intervista tutta la vicenda che risale agli anni 80. “Finita con un’assoluzione”. Entro la giornata renderà pubblica la sentenza della Corte d’Assise e smentirà così le accuse della Moratti. Sicuramente i giornali “amici” domani usciranno con titoli tipo “Pisapia smascherato”, “Il ladro Pisapia” e via dicendo. E ometteranno, probabilmente, la versione dell’avvocato: “Assolto”.
Ma è certo che la Moratti ha mostrato tutto il nervosismo e la debolezza che regnano ormai nel Pdl. E ha regalato punti (preziosi) a Pisapia, il “comunista” che “non si lava” e “ladro d’auto”. Capace però di parlare di progetti per la città, di programmi. Un signore che appare, oggi più che mai, educato e per bene. E che non si è mai neanche sognato di attaccare sul piano personale la Moratti. Neanche sul caso di Roberto Lassini, il padre dei manifesti “fuori le Br dalle procure” e candidato nella lista del sindaco, l’ha attaccata. Si è sempre limitato a confrontarsi. E meno male, perché almeno uno dei due ha parlato di progetti per la città. Altrimenti lo scontro oggi sarebbe stato tra un “ladro d’auto” e la mamma di Batman.