ATENE – Hanno creato persino un sito internet ad Atene per districarsi dagli scioperi che si susseguono da quando la Grecia ha accettato la ricetta dell’Ue e del Fmi. Una ricetta fatta di tagli alla spesa pubblica e aumento delle imposte. Oggi le pagine del sito che Apergies.gr sono più cliccate che mai. E’ necessario essere sempre aggiornati quando si convive giornalmente con gli scioperi. In piazza per la mobilitazione generale ci sono non soltanto i principali sindacati del Paese, ma anche gruppi di lavoratori poco inclini alle proteste come dottori e giornalisti. Ce ne sono parecchi ad Omonia, una delle piazze centrali di Atene, dove questa mattina è iniziato uno dei principali presidi, quello del Pame, un movimento vicino al partito comunista greco. In piazza ci sono già migliaia di persone. Da qui partiranno e confluiranno in piazza Syntagma insieme agli altri cortei pre protestare davanti al parlamento
Jorgos Ontikos, responsabile del dipartimento internazionale del Pame, spiega così le ragioni della mobilitazione: “E’ una tappa di un lungo percorso. I lavoratori in Grecia sono stati duramente colpiti dalla crisi e sono in qualche modo ancora sotto shock. Alcuni credono che le misure prese dal governo siano necessarie, ma quasi tutti vedono ripercuotersi le scelte sulle loro vite e sui loro stipendi, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 16% le politiche del governo di Atene. Quello che non va sono le politiche passive del governo, anche se la protesta di oggi è contro un intero sistema”.
Lo sciopero di oggi è il decimo dal marzo 2010, ma è una mobilitazione particolare, perché arriva a un anno dagli scontri in cui persero la vita tre persone. E proprio mentre si susseguono le voci su un nuovo pacchetto di aiuti da 60 miliardi di euro alla Grecia. Aiuti che molti greci temono non andranno a loro, ma alle banche internazionali che hanno in pancia gran parte del debito di Atene.