Il Premio Fracchia di queste elezioni amministrative 2011 spetta di diritto alla signora Dorina Bianchi, candidata sindaco a Crotone nonché protagonista dell’ennesima giravolta politica del suo passato recente. Solo che l’ultima le è andata male. Candidata da un’anomala coalizione tra Popolo della Libertà e Udc, Bianchi non ha battuto ciglio mentre Berlusconi dileggiava Pierferdinando Casini. Erano uno accanto all’altra sul palco del comizio elettorale, e lei s’è ben guardata dall’arginare lo sproloquio del cavaliere contro il leader del partito che l’ha scelta. Quest’ultimo l’ha immediatamente silurata. Omettendo però di tirarsi uno sputo allo specchio, per aver provato un’alleanza così opportunista. Del resto, come insegna il caso Cuffaro, Pierferdy ha bisogno dei suoi tempi per liberarsi di quelli fra i suoi che gli creano più imbarazzo.

A ogni modo, rimane grandioso il modo in cui la signora Dorina ha cercato di giustificare la promiscuità della coalizione che la sostiene. Intervistata da Antonello Caporale per l’edizione di Repubblica andata in edicola oggi, ha detto che il tutto si giustifica perché “le amministrative hanno uno spazio a sé, un recinto distinto”. E in effetti, recinto per recinto, c’è un modo diverso fra centro e periferia d’essere esemplari da mercato delle vacche.

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