Dicono che sta una favola, che ha la vitalità di un ragazzo e la forza di un toro. Proprio sicuri? E, soprattutto, ne è davvero certo il suo medico di fiducia, l’ormai mitico dottor Zangrillo? Le foto degli ultimi giorni hanno rispolverato i dubbi – in fondo mai sopiti – sull’effettivo stato di salute del Cavaliere. Sono scatti impietosi, flash veloci mandati dalle agenzie di stampa che riportano un volto scavato, sofferente, di certo per la fatica di una campagna elettorale rutilante, ma di sicuro non solo per quello. Siamo davanti ad un uomo di quasi 75 anni che dovrebbe dimostrare “clinicamente 50 anni”, ma non sembra proprio. Per questo sono mesi che la politica s’interroga: ma uno così quanto può durare? E, soprattutto, che prospettiva politica di lungo respiro ci può essere per uno che, tra le tante, continua ad appisolarsi in ogni situazione ufficiale? L’ultima è stata in piazza San Pietro, durante la beatificazione di Papa Wojtyla, svegliato addirittura da un attonito Napolitano. Il 13 dicembre scorso a scuoterlo in Senato era stato il ministro Brunetta, ma di episodi così se ne contano ormai a decine. Insomma, oltre la facciata dello scontro politico quotidiano, c’è chi negli ambienti politici più alti e attenti, fa i conti con una realtà che sembra diversa e guarda anche all’ossessiva presenza accanto a lui proprio del mitico dottor Alberto Zangrillo. Sempre a un passo anche in Tribunale a Milano e alla Camera quando ci sono i momenti più tosti, a Palazzo Chigi e in campagna elettorale; sempre addosso. Perché?
Al di là di tutto, infatti, il dato anagrafico è quello che conta ed è quello che tiene una certa parte della politica romana sempre più con il fiato sospeso. E’ per questo se si parla, con insistenza, di sua figlia Marina per il passaggio di testimone, in una visione di successione di stampo monarchico, più che politico, ma comunque di successione. Le foto dell’altro giorno al Palasharp non hanno fatto che confermare che un problema c’è e pare sempre più serio. Quanto serio ce lo potrebbe dire solo il dottor Zangrillo. Che, però, pare pagato per fare tutt’altro.