Secondo il Fondo monetario “nonostante la domanda interna si è ripresa in modo moderato , le prospettive di crescita dell’Italia restano deboli”. Per il 2011 prevista una crescita del pil italiano dell’1,1% e per il 2012 dell’1,3%”
Dal rapporto, spiega il direttore del dipartimento europeo del Fondo, Antonio Borges, emerge “un messaggio di tranquilla fiducia. L’Europa”, aggiunge, “sta facendo bene nel complesso e le nostre proiezioni per i prossimi mesi sono positive”. Tuttavia non e’ ancora il momento di tirare il fiato. Gli sforzi di risanamento dei conti pubblici e sistema finanziario devono proseguire. Inoltre, bisogna introdurre riforme strutturali “per generale una crescita solida e sostenibile”: restano, afferma il Fondo, “il miglior antidoto contro la radicata disoccupazione e i declinanti standard di vita”. Per l’Italia la stima di crescita resta fissata all’1,1% quest’anno e all’1,3% il prossimo. L’inflazione è invece prevista attestarsi rispettivamente al 2% e al 2,1% nei due anni. In generale, il Fondo vede nel nostro Paese una discreta ripresa dei consumi, mentre piu’ debole e’ il riavvio degli investimenti. Sul fronte dei conti pubblici, il rapporto deficit/Pil viene fissato dall’Fmi al 4,3% nel 2011 e al 3,5% nel 2012, meglio della media di Eurolandia dove il dato e’ visto attestarsi rispettivamente al 4,4% e al 3,6%.