Cori contrapposti e anche qualche saluto romano tra sostenitori degli opposti schieramenti di fronte al Teatro D’Annunzio di Latina, pochi istanti prima dell’arrivo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel capoluogo pontino per la chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco del Pdl, Giovanni Di Giorgi.
“A Latina tentano quello che stanno cercando di provare la prossima volta a livello nazionale: una lista che va dall’estrema sinistra fino a Fini” per battere Berlusconi. Ma, “da qui dobbiamo dargli la prima lezione: non ce la farete mai!”, ha detto il premier Silvio Berlusconi a Latina, attaccando quella che lui stesso ha chiamato una iniziativa “fasciocomunista”. A questo punto, dalla platea si sono levati fischi e grida di ‘buuù. “Interventi rozzi ma efficaci”, ha commentato il Cavaliere, aggiungendo sorridendo: “non si fischia la terza istituzione dello Stato. Siete screanzati!”.
Il copione del Cavaliere è sempre lo stesso sfoggiato in tutti gli appuntamenti elettorali. C’è, puntuale, l’attacco alla televisione pubblica: ”Finché ci sono Annozero e Ballarò non pago più il canone”. C’è, il misto di pietismo e rigore sull’argomento immigrazione: ”Per favore non facciamo tragedie su una cosa che possiamo risolvere da soli: gli immigrati che vengono in Italia” dal Nord Africa “dobbiamo accoglierli con dignità e generosità”, memori della storia di milioni di italiani che sono immigrati nel mondo. “Poi – ha aggiunto il premier – se il Consiglio europeo e gli altri stati europei ci danno una mano ben venga”, ma “non dobbiamo chiedere nessuna elemosina”. C’è l’attacco all’ex alleato Gianfranco Fini: ”C’è stato un accordo preciso fra Fini e l’Associazione nazionale magistrati affinché non si facesse la riforma della giustizia”. Infine, c’è l’appello a farsi “promotori della libertà”: ‘Ciascuno di voi deve convinceretre persone tra familiari, amici e parenti” a votare per il Pdl alle prossime amministrative. “E’ consentito – ha aggiunto il premier – anche telefonare a tutte le vecchie fidanzate perché – ha concluso con un sorriso – per la libertà si può fare questo ed altro”.
Alcune decine di sostenitori del centrosinistra hanno gridato cori come ‘fuori la mafia dallo Stato’ e ‘la ‘Costituzione non si tocca’ all’indirizzo dei sostenitori del centrodestra in attesa dell’arrivo del premier. Tra i due gruppi, separati da cordoni di polizia, si è scatenato allora un vero match di cori, con i giovani di sinistra a scandire ‘servi servi’, ottenendo come risposta uno ‘scemi scemi’ da quelli del centrodestra, alcuni dei quali hanno scandito il coro a braccio teso. ‘Andate a lavorare’, hanno replicato allora i giovani di sinistra, e quelli di destra hanno risposto con ‘andate a studiare’. Dal gruppo di sinistra anche ingiurie nei confronti di Berlusconi e il coro ‘cagnolini cagnolini’.