Sarebbero in maggioranza profughi libici, tra cui diverse donne, anche incinte, e minori. Frattini a 'Corrieretv': "Profughi come strumento criminale usato da Gheddafi per fare pressione". La Ue sulla decisione della Danimarca di chiudere a Schengen: "No a passi unilaterali"
I migranti arrivati oggi, tra i quali numerose donne – alcune incinte – e bambini, la maggior parte sono profughi libici, ma ci sarebbero anche un centinaio di cittadini tunisini. Altri due arrivi, non conteggiati tra i sei, si sono verificati a Linosa – dove 14 migranti sono arrivati poco prima della mezzanotte – e a Pantelleria, dove due piccoli gommoni forse provenienti dalla Tunisia e con a bordo 15 persone sono stati fermati al largo.
L’Onu ha intanto diffuso le sue stime sui cosiddetti ‘viaggi della speranza’ dei profughi libici attraverso il Mediterraneo. “Stimiamo che potrebbero esserci fino a 1.200 persone che risultano disperse e che si presume morte”, ha affermato a Ginevra la portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Melissa Fleming. Una persona su dieci in fuga dalla Libia non sopravvive alla traversata, ha aggiunto. La portavoce ha inoltre riferito che personale dell’Unhcr ha rintracciato in un campo-profughi in Tunisia tre etiopi che figurano tra i nove sopravvissuti di un’imbarcazione partita dalla Libia il 25 marzo per l’Europa con a bordo 72 persone. Avvistati da due navi militari mentre erano alla deriva – senza carburante, acqua e cibo – non sono stati soccorsi. Dopo oltre due settimane l’imbarcazione è approdata su una spiaggia in Libia. Per il viaggio, i migranti avevano dovuto pagare 800 dollari ai trafficanti, ma a bordo non vi era un vero capitano e i passeggeri avrebbero dovuto cavarsela da soli, ha riferito la portavoce.
Sulla gestione dei migranti interviene anche il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, che non condivide la decisione della Danimarca di reintrodurre i controlli alle frontiere per le vicine Germania e Svezia. Le misure proposte, “dopo una prima analisi”, sottolinea Barroso, sembrano “mettere in dubbio” l’applicazione dei trattati Ue e di Schengen. Il presidente della Commissione scriverà le sue impressioni in una lettera indirizzata al premier danese, Lars Lokke Rasmusse, chiedendo di evitare “passi unilaterali”. I due hanno già avuto stamattina un colloquio telefonico.