Silvio Berlusconi è a Napoli per la chiusura della campagna elettorale di Gianni Lettieri. Dal palco della Mostra d’Oltremare parla di giustizia e racconta barzellette. Ma la platea lo interrompe e aspetta l’annuncio. Che alla fine arriva: stop agli abbattimenti delle case abusive.
Solo una promessa per il momento. Tant’è che qualche militante si sottolinea che il premier “non ha detto quando varerà il decreto”.
Sono tanti i cittadini arrivati dall’intera provincia di Napoli per chiedere al presidente del Consiglio una cosa sola: fermare le ruspe. “Una decina di pullman li abbiamo fatti”, racconta uno dei componenti del comitato.
Berlusconi era venuto a Napoli con la solita agenda: giustizia, sinistra e barzellette. Ma la platea non si riscalda e insiste sul tema più caro. In ballo ci sono 60 mila costruzioni abusive destinate, con sentenze definitive, alla demolizione. Il primo ministro viene interrotto più volte dalle urla dei cittadini che gli chiedono l’annuncio del decreto salva ruspe, Berlusconi promette anche un incontro a fine comizio, ma gli ‘abusivi’ insistono e il premier, che parlava di giustizia, è costretto a fermare il suo intervento: “Vareremo un decreto che sospenderà gli abbattimenti fino alla fine dell’anno”. Dalla platea si alza un boato. Parlamentari locali e sindaci scattano in piedi per applaudire quasi come in un rito liberatorio.
Berlusconi aveva già anticipato un possibile intervento per fermare le ruspe, ma in molti volevano l’annuncio pubblico, in una tappa decisiva come la chiusura della campagna elettorale. “Gli abbattimenti indiscriminati – ha dichiarato il primo ministro – colpiscono famiglie non benestanti, povere con molti figli. Sono convinto e ho preparato un apposito decreto per la sospensione degli abbattimenti, in modo da prendere tempo fino alla fine dell’anno e poter esaminare caso per caso e dare il tempo alla regione di approvare i piani urbanistici, paesistici e ambientali”.
L’annuncio ha provocato la levata di scudi della Lega nord, ma il deputato campano del Pdl Mario Landolfi butta acqua sul fuoco: “Anche la Lega è d’accordo con il decreto blocca ruspe. La posizione di Calderoli è stata smentita da Bossi”.
La proposta di fermare le ruspe non è certo nuova visto che diversi parlamentari campani della maggioranza avevano provato, senza successo, a inserirla nel decreto milleproroghe sia nel 2010 che nel 2011.
Durissime le associazioni ambientaliste, con il Fai e il Wwf in prima linea. “Quest’annuncio ha due scopi: da un lato violare il principio di legalità derogando a sentenze penali definitive che impongono l’abbattimento di edifici abusivi, dall’altro riaprire in modo subdolo i termini per la presentazione delle domande di condono edilizio”.
Alla fine della kermesse elettorale qualche cittadino chiede ai politici locali e ai plenipotenziari campani del Pdl: “Si potrebbe fare un provvedimento di confisca, acquisire al patrimonio pubblico gli immobili per salvarli definitivamente dall’intervento delle ruspe. Onorevole voi potete”.
Ma per questa promessa si aspetta la prossima campagna elettorale.