Berlusconi confida di non avere il telefonino "per eccesso di controlli nei miei confronti". E con alcuni sindaci si sfoga: "Impensabile che la città non sia governata da noi"
A Milano, dove si gioca la sfida considerata cruciale per le sorti del governo, la prima giornata di voto è stata contraddistinta dalle dichiarazioni e dal nervosismo nei seggi. Mentre il premier confidava ad alcuni sindaci come sia “impensabile che Milano non sia governata da noi” e Bossi si diceva sicuro della “vittoria al primo colpo”, il candidato consigliere comunale Milly Moratti veniva insultata pesantemente al seggio in via della Spiga.
“Sei una comunista di merda”, le hanno gridato mentre stava salendo le scale nella scuola sede del suo seggio elettorale. Candidata in consiglio comunale con una sua lista che sostiene Giuliano Pisapia, Milly Moratti è stata insultata da un uomo di mezza età, abbronzato e ben vestito, che si è poi allontanato rapidamente, prima che potesse venire identificato. Senza il marito Massimo, presidente dell’Inter, Milly Moratti ha votato attorno alle 11 nella scuola elementare di via della Spiga, nel pieno centro di Milano, dove mezz’ora prima aveva votato la cognata Letizia, sindaco di Milano e candidata con il centrodestra per la riconferma.
Nel frattempo Silvio Berlusconi raggiungeva il seggio di via Scrosati. Ad attenderlo c’era anche qualche decina di supporter, che si è fermato a salutare. Poi è entrato per votare. “Non ho il telefonino per un eccesso di controllo nei miei confronti”, ha detto quando gli scrutatori gli hanno chiesto di lasciare il telefonino. Berlusconi ha salutato tutte le persone presenti all’interno del seggio e uscendo ha augurato buona giornata ai giornalisti presenti.
”Non è pensabile che una città come Milano non possa essere governata da noi. E’ una città che deve guardare avanti e non può guardare al passato”: è quanto avrebbe detto, secondo quanto riferito da chi era presente, conversando con alcuni sindaci dell’hinterland milanese dopo aver aver espresso il suo voto. I presenti hanno descritto il premier “molto ottimista” sull’esito della tornata elettorale per le amministrative. Berlusconi si è intrattenuto con un gruppo di sindaci dei Comuni dell’hinterland di Milano come Paderno Dugnano, Vittuone, Turbigo e Arconate, e ha spiegato – sempre secondo quanto riferito dai presenti – che punterà molto su di loro perchè sono “le antenne sul territorio” e “i veri rappresentanti della democrazia popolare.Vi valorizzeremo molto sia nel partito che nelle sedi istituzionali” ha detto Berlusconi ai sindaci.
Il premier ha poi raccontato alcune barzellette, tra cui una riguardante Gianfranco Fini, e ha poi incontrato un gruppo di ragazzi di un liceo milanese che gli ha parlato di una iniziativa per la festa della mamma che è stata organizzata la scorsa settimana. Tra i sindaci presenti c’era anche quello di Arconate, Mario Mantovani, che è anche coordinatore regionale del Pdl. “Vinceremo sicuramente – ha detto – Sarà una vittoria della Moratti e di Milano”.
E anche Umberto Bossi, al seggio, si è detto certo di una vittoria. “Vinciamo al primo colpo”, ha detto prima di votare al seggio delle scuole elementari don Orione di via Fabriano. Per quanto riguarda la Lega, Bossi, che era accompagnato dal figlio Renzo, ha previsto che “prenderà tanto. Milano è sempre stata di centrodestra e speriamo che lo resti”. Il leader della Lega Nord ha poi spiegato di aver sentito ieri Silvio Berlusconi e che si sentiranno ancora “per scambiarci le informazioni”. “Berlusconi – ha proseguito – ci ha dato i voti per fare il federalismo, ci interessa quello e che ci dia i voti per fare le prossime riforme”. Uscito dal seggio con le due dita alzate in segno di vittoria, Bossi, con il fazzoletto verde nel taschino come il figlio Renzo, ha ribadito: “Vinciamo a Milano”.