Alla cerimonia era presente ilpresidente israeliano Shimon Peres, che ottenne nel 2004 il Premio Nobel per la pace e nel 1994 con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat e che oggi ha lodato “l’autorità morale di Napolitano che – ha detto – non può essere scalfita”.
Il premio Dan David prevede una borsa di un milione di dollari. E’ stato conferito a Napolitano nel 2010 in segno di riconoscimento per la sua storica iniziativa politica e parlamentare, all’interno del Pci per il distacco del partito dall’influenza di Mosca, l’accettazione dell’Alleanza Atlantica e l’avvicinamento alle posizioni europeiste, per il suo coraggio e la sua integrità intellettuale che hanno contribuito a guarire le ferite della Guerra Fredda in Europa. “Nel clima attuale un pò caotico della politica italiana, egli si erge – si legge nella motivazione – come un faro di ragionevolezza, moderazione, difesa dei valori democratici e di tolleranza, come una figura ammirata e rispettata dai membri di tutte le parti”.
Napolitano ha dichiarato la sua “sincera emozione” e ha espresso riconoscenza alla Fondazione che gli ha assegnato il premio con una motivazione così nobile. “E’ per me di grande significato – ha detto – che sia una istituzione israeliana a riconoscere e premiare il mio impegno”. Il Capo dello Stato ha ricordato che nel 1977, in Germania, ad Hannover, gli fu assegnato il Premio Leibniz Ring per il contributo dato con “l’opera di tutta una vita” all’’integrazione dell’Italia nell’UE e del suo partito nella democrazia parlamentare”. “Ma il premio Dan David ha ai miei occhi un valore speciale perchè – ha affermato – si richiama alla singolare esperienza e autorità di uno Stato nato e sviluppatosi come democrazia parlamentare nella difficile regione del Medio Oriente, così lontana dalle tradizioni politiche e statuali dell’Europa e dell’America del Nord.
Il presidente della Repubblica ha concluso riaffermando di essere un “convinto assertore dell’importanza dell’esistenza e della sicurezza dello Stato di Israele” e del fatto che il suo sistema di democrazia parlamentare sia un “punto di riferimento per l’intero Medio Oriente”.