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Nel 2007 una giornalista parlò di<br/> Strauss-Kahn: “Ha tentato di violentarmi”

Si tratta di Tristane Banon, cronista e scrittrice. Oggi, dopo aver denunciato un tentativo di violenza a suo carico, ha fatto sapere che sta valutando l'ipotesi di denunciare il presidente del Fondo monetario internazionale

Tristane Banon la giornalista che accusa Strauss Kahn

Non è la prima volta che il direttore del Fmi si trova implicato in problemi di “condotta sessuale”. Dominique Strauss-Kahn ha già visto la sua carriera traballare nel 2002 e nel 2008. Nel febbraio 2007, la giovane giornalista e scrittrice francese Tristane Banon rivela nel corso della trasmissione televisiva «93 Faubourg Saint Honoré» che un “uomo politico molto influente” aveva tentato di violentarla nel 2002. A quell’epoca la giornalista, che stava lavorando a un libro intitolato “Erreurs avouées…(au masculin)» (Errori confessati…al maschile), aveva chiesto un’intervista a quello che poi si rivelerà essere Dominique Strauss-Kahn. DSK le diede appuntamento in una cosiddetta “garçonnière”, ovvero un appartamento usato per relazioni clandestine.

La Banon racconta: “L’appartamento era completamente vuoto, c’era solo un televisore, un videoregistratore e un letto, di buon gusto. Ho posato il registratore e lui ha voluto che gli tenessi la mano perché se no non riusciva a parlare. Dopo la mano mi ha preso il braccio e poi, piano piano, si è spinto più in là. Io mi sono fermata subito. Alla fine la situazione è diventata violenta, io dicevo chiaramente di No. Ci siamo battuti a terra, altro che due sberle, io ho dato dei calci e lui ha strappato il mio reggiseno e cercato d’aprire i miei jeans. Sono riuscita ad andarmene e lui mi ha mandato un sms con scritto “allora ti faccio davvero paura?”. Quando ci siamo battuti ho pronunciato la parola “stupro” per fargli paura. Ma non gli ha fatto nessun effetto, come se fosse abituato. E poi continuava a mandarmi lo stesso sms”. La giornalista ha deciso di non denunciare mai DSK perché “non volevo essere fino alla fine dei miei giorni la ragazza che ha avuto dei problemi con un uomo politico”.

Un anno dopo la trasmissione del febbraio 2002, Tristane Banon rivelerà che l’importante uomo politico era proprio Dominique Strauss-Kahn. Anne Mansouret, madre di Tristane e vice presidente del partito socialista del consiglio regionale de l’Eure, aveva in seguito affermato che la vita di sua figlia, che debuttava allora nel giornalismo, “era stata profondamente scossa”. La Mansouret spiegò anche che Dominique Strauss-Kahn era il padre della migliore amica di Tristane e l’ex marito della sua madrina. Denunciarlo sarebbe stato piuttosto “complicato”. Sempre la madre della Banon aveva riferito di averne parlato direttamente con Dominique, il quale gli aveva risposto: “Non so cosa mi ha preso, ho perso il controllo” . Successivamente la Mansouret confesserà di essersi pentita di non aver convinto la figlia a denunciarlo.

Ma non è finita qui. Nel 2008, già alla guida del Fmi da un anno, DSK viene coinvolto in un caso di sospette molestie sessuali ai danni di Piroska Nagy, economista ungherese responsabile Fmi del dipartimento africano. Il 18 ottobre 2008 il consiglio d’amministrazione del Fmi apre un’inchiesta interna per verificare il sospetto abuso di potere di DSK in un momento molto delicato per l’organizzazione stessa. Strauss-Kahn ne uscirà pulito il 25 ottobre visto che era stato accertato che “non era colpevole né di molestie, né di favoritismi, né di abuso di potere”. Insomma, la relazione era stata consensuale. Prima ancora del risultato delle inchieste, DSK aveva chiesto pubblicamente scusa al personale dell’istituzione riconoscendo di aver commesso un errore “intrattenendo delle relazioni intime con una dipendente”. Seguirono le scuse alla Nagy, prontamente trasferita alla Bce, e alla moglie.