Dopo la debacle milanese, la delusione degli elettori Pdl corre sul web. E in molti commenti sui forum dei “tifosi” di Silvio Berlusconi si fa strada il disappunto nei confronti della Lega Nord. “Giusto o sbagliato, il voto di Milano e delle altre città italiane diventa un test per la maggioranza. Lo stesso Berlusconi ha trasformato l’appuntamento locale in nazionale, il voto amministrativo in politico”. Carta canta sul sito di SilvioberlusconifansClub in cui si ribadisce il valore di questa tornata elettorale. Certo, gli elettori del centrodestra non si aspettavano i sette punti di distacco tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Al massimo, pensavano, sarebbe stato il candidato appoggiato da Vendola e Pd a inseguire il sindaco uscente. Non certo il contrario.
Il malcontento per il risultato del primo turno si fa strada anche sui forum online legati al centrodestra, al potere nel capoluogo lombardo dal 1994 che non era mai sceso sotto il 50%. Ieri invece si è fermato al 43. Sui siti web targati Pdl emerge la rabbia degli elettori e lo stupore per il voto dei milanesi. Su Spazio Azzurro, la bacheca per i simpatizzanti del centrodestra, fanno capolino critiche nei confronti del candidato sindaco e scetticismo nei confronti del nuovo “vento del Nord”. Andreina si domanda incredula: “Non posso pensare che i milanesi siano diventati pro Vendola e Pisapia. Cos’è successo?”, mentre Antomas spiega che la Moratti non era il candidato giusto (“Molto meglio De Corato”). Domanda aperta sulla destinazione dei voti della Lega, come scrive Alkampfer che osserva: “Se i dati venissero confermati a Milano ci sarebbe da chiedersi dove cavolo stanno i voti della Lega? La Lega ha ordinato no voto?!”. La risposta è nell’analisi di Roberto D’Alimonte che stamattina sul Sole 24 Ore dimostra che a queste amministrative i delusi di Silvio Berlusconi non hanno votato Umberto Bossi e non c’è stato nessun travaso di voti da Pdl a Lega. Entrambi hanno registrato perdite nette e rispetto alle ultime regionali la coalizione del premier esce sconfitta in tutto il Nord, sia nei comuni che nelle province. Non si può accedere ai commenti su Il forum della Libertà che è “in fase di manutenzione” e anche sulla piattaforma di Facebook i messaggi in bacheca si fermano al 13 maggio. Su ForzaSilvio.it il focus group attivo più recente riguarda addirittura il referendum sul nucleare, come se le elezioni non ci fossero mai state.
Infine su SilvioBerlusconifansclub si fa strada una riflessione profonda sulla scelta degli elettori e Mario Coronello nota: “Il segnale di Milano è inequivocabile e sta ad indicare che l’elettorato milanese in generale (e quello di centrodestra in particolare) andava trattato con maggiore rispetto e non meritava la riproposizione di personaggi bluff come la Moratti”. Un commento duro che fa eco a quello di Paolo: “Essendo un elettore del centro dx, sostenitore del grande Silvio, sono un po’ deluso perché, come dico da sempre, il Pdl è formato principalmente da personaggi riciclati, triti e ritriti a livello locale che non brillano di luce propria, ma solo di luce riflessa”. Infatti, Berlusconi capolista a Milano si aspettava il plebiscito di 52mila preferenze, ma ne ha ricevute solo 27.972, poco più della metà rispetto alle 53.297 di cinque anni fa. E anche i leghisti che hanno perso su 14 dei 15 comuni capoluogo hanno poco di cui gioire.
Nel silenzio assordante di Umberto Bossi che finora si è limitato ad attribuire la sconfitta del Carroccio al Pdl, è difficile misurare l’indice di sgradimento perché “il forum di Radio Padania è momentanemente chiuso”. Ma sul sito dei Giovani Padani serpeggia la consapevolezza della sconfitta nel thread “Batosta Lega” in cui si legge: “la Lega ha perso in media il 5.3% in appena un anno” e “in 8 comuni avanziamo ma in 52 arretriamo”. Il problema c’è ed è reale perché, come aveva annunciato Silvio Berlusconi, queste Comunali erano un test per la maggioranza di governo.
Vignetta di Arnald
Cronaca
“Ma dove sono i voti della Lega?” Sul web il malumore Pdl dopo la debacle milanese
Il malcontento per il risultato del primo turno si fa strada anche sui forum online legati al centrodestra, al potere nel capoluogo lombardo dal 1994 che non era mai sceso sotto il 50%. Ieri invece si è fermato al 43. Sui siti web targati Pdl emerge la rabbia degli elettori e lo stupore per il voto dei milanesi. Su Spazio Azzurro, la bacheca per i simpatizzanti del centrodestra, fanno capolino critiche nei confronti del candidato sindaco e scetticismo nei confronti del nuovo “vento del Nord”. Andreina si domanda incredula: “Non posso pensare che i milanesi siano diventati pro Vendola e Pisapia. Cos’è successo?”, mentre Antomas spiega che la Moratti non era il candidato giusto (“Molto meglio De Corato”). Domanda aperta sulla destinazione dei voti della Lega, come scrive Alkampfer che osserva: “Se i dati venissero confermati a Milano ci sarebbe da chiedersi dove cavolo stanno i voti della Lega? La Lega ha ordinato no voto?!”. La risposta è nell’analisi di Roberto D’Alimonte che stamattina sul Sole 24 Ore dimostra che a queste amministrative i delusi di Silvio Berlusconi non hanno votato Umberto Bossi e non c’è stato nessun travaso di voti da Pdl a Lega. Entrambi hanno registrato perdite nette e rispetto alle ultime regionali la coalizione del premier esce sconfitta in tutto il Nord, sia nei comuni che nelle province. Non si può accedere ai commenti su Il forum della Libertà che è “in fase di manutenzione” e anche sulla piattaforma di Facebook i messaggi in bacheca si fermano al 13 maggio. Su ForzaSilvio.it il focus group attivo più recente riguarda addirittura il referendum sul nucleare, come se le elezioni non ci fossero mai state.
Infine su SilvioBerlusconifansclub si fa strada una riflessione profonda sulla scelta degli elettori e Mario Coronello nota: “Il segnale di Milano è inequivocabile e sta ad indicare che l’elettorato milanese in generale (e quello di centrodestra in particolare) andava trattato con maggiore rispetto e non meritava la riproposizione di personaggi bluff come la Moratti”. Un commento duro che fa eco a quello di Paolo: “Essendo un elettore del centro dx, sostenitore del grande Silvio, sono un po’ deluso perché, come dico da sempre, il Pdl è formato principalmente da personaggi riciclati, triti e ritriti a livello locale che non brillano di luce propria, ma solo di luce riflessa”. Infatti, Berlusconi capolista a Milano si aspettava il plebiscito di 52mila preferenze, ma ne ha ricevute solo 27.972, poco più della metà rispetto alle 53.297 di cinque anni fa. E anche i leghisti che hanno perso su 14 dei 15 comuni capoluogo hanno poco di cui gioire.
Nel silenzio assordante di Umberto Bossi che finora si è limitato ad attribuire la sconfitta del Carroccio al Pdl, è difficile misurare l’indice di sgradimento perché “il forum di Radio Padania è momentanemente chiuso”. Ma sul sito dei Giovani Padani serpeggia la consapevolezza della sconfitta nel thread “Batosta Lega” in cui si legge: “la Lega ha perso in media il 5.3% in appena un anno” e “in 8 comuni avanziamo ma in 52 arretriamo”. Il problema c’è ed è reale perché, come aveva annunciato Silvio Berlusconi, queste Comunali erano un test per la maggioranza di governo.
Vignetta di Arnald
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Roma, 15 mar. (Adnkronos) - Al via oggi a Roma l’Acea Water Fun Run, la maratona dell’acqua per famiglie e bambini dedicata al risparmio idrico. La corsa non competitiva di cinque chilometri, che il Gruppo Acea sostiene insieme alla Acea Run Rome The Marathon di domenica 16 marzo, celebra così il profondo legame tra Roma e l’acqua attraverso lo sport. Ed è record di adesioni alla manifestazione di oggi con oltre 20mila iscritti, di cui più di 4mila stranieri provenienti da 97 nazioni. Per Acea ha partecipato la Presidente Barbara Marinali (VIDEO).
Lungo il percorso della Acea Water Fun Run, che si snoda attraverso uno dei luoghi al mondo più ricchi di storia e di arte, il gruppo Acea ha dislocato punti di ristoro dove l’organizzazione della maratona distribuirà 330mila brick d’acqua, tra oggi e domani. Al Circo Massimo è stato inaugurato l’Acea Water Village che ospiterà fino a domani iniziative dedicate all’educazione idrica, per sottolineare l’importanza dell’acqua nella pratica sportiva e nella tutela della salute e del pianeta: da una ruota per la produzione di energia ad uno spazio interattivo per l’utilizzo di visori di realtà virtuale, dal gaming Casa Net Zero Water Building al photo booth “Ogni goccia conta, ogni passo vale”.
All’Acea Water Village presenti i vertici Acea, l’ex nuotatore e campione olimpico Massimiliano Rosolino e i nuotatori della Rari Nantes di Firenze, una delle squadre che Acea sostiene all’interno di un progetto dedicato territorio che unisce “acqua e sport”, a favore dei giovani e della loro formazione. Oggi pomeriggio, invece, nello stand Acea allestito presso l’Expo Village Acea Run Rome The Marathon al Palazzo dei Congressi dell’Eur sono previste diverse attività di sensibilizzazione sul tema acqua: da T.E.D.D.I. il cane robot simbolo dell’innovazione tecnologica ad un’esperienza immersiva tramite visori di realtà virtuale, dal Marathon Water Wall fino ad un nasone con una postazione per scaricare l’App Acquea di Acea, pensata per atleti, cittadini e turisti, che permette di individuare, tra 3.500 punti idrici geolocalizzati a Roma, la fontana, il nasone o la Casa dell’acqua Acea più vicina per dissetarsi. Previsto anche il talk show “Il benessere di un atleta: un perfetto equilibrio tra acqua, sport e salute” presso lo stand Acea, alle ore 17, moderato dal Presidente della Commissione Federale Atleti Fidal Carlo Cantales a cui parteciperanno gli sportivi Manuela Di Centa, Angelika Savrayuk, Stefano Pantano, Silvia Di Pietro, Davide Passafaro, Daniele Del Signore, il presidente di Acea Acqua Enrico Resmini e il direttore della Comunicazione di Acea Virman Cusenza.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La fine della tregua in Medio Oriente, e del percorso per il ritorno a casa di tutti gli ostaggi, è una notizia dolorosa. Fa male assistere ad altri morti e violenza. Mi auguro si possa tornare sulla strada della costruzione di un dialogo, pur difficile, ma necessario. Bisogna uscire dal baratro delle guerre". Lo dice il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana.
Gaza, 18 mar. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Il governo palestinese chiede un "intervento internazionale urgente" di fronte al "brutale attacco" lanciato dall'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza, in violazione del cessate il fuoco in vigore dal 19 gennaio, che ha causato finora più di 300 morti, secondo le autorità di Gaza, controllate Hamas. E' quanto sottolinea il ministero degli Esteri palestinese in un comunicato pubblicato sui social. "La continua aggressione contro il nostro popolo - aggiunge - e lo spargimento di sangue di bambini, donne e civili indifesi rappresenta un'evasione ufficiale da parte di Israele dai suoi obblighi quando si tratta di consolidare la cessazione della guerra genocida, lo sfollamento e il ritiro dell'esercito occupante dalla Striscia di Gaza".
Questa offensiva, afferma il ministero, "ostacola gli sforzi internazionali volti a sostenere il piano di ricostruzione, l'unificazione delle due parti della patria - con riferimento alla Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e la Striscia di Gaza - e la creazione dello Stato palestinese. Le soluzioni politiche sono la chiave per fermare l'aggressione e ripristinare un orizzonte politico per risolvere il conflitto". La comunità internazionale lavori per "consolidare un'immediata cessazione dell'aggressione" e mettere in guardia contro i "piani di occupazione" per sfollare la popolazione palestinese.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Non esiste possibilità di un'Unione Europea che conti nel mondo se questa è priva di una difesa europea. Ogni entità politica deve avere tra i suoi principali scopi la conservazione di sé, la propria autodifesa. Altrimenti può essere un'organizzazione economica o commerciale o altro, ma non un'unione politica". Lo sostiene in un'intervista al Corriere della Sera l'ex presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso, a Roma per un incontro in ricordo di Franco Frattini, ex vicepresidente della stessa commissione, aggiungendo di accogliere favorevolmente la risoluzione del Consiglio europeo di passare, in materia di difesa, dall'unanimità alla maggioranza qualificata, eccezion fatta per le operazioni militari con mandato esecutivo.
"Tutti i passi per assicurare all'Ue un processo decisionale più efficace vanno bene - aggiunge l'ex premier portoghese - Nella fattispecie però non credo che a frenarle sia il voto a maggioranza: spesso l'argomento viene usato come pretesto da quanti dichiarano di voler andare avanti, ma in realtà no. Nei trattati esiste già la possibilità di 'cooperazioni rafforzate' tra alcuni Paesi, basta rispettarne i principi. Sono previsti dall'articolo 20 del Trattato di Lisbona e la massa critica sufficiente per procedere oggi c'è".
"Intese specifiche quali sono le cooperazioni rafforzate vanno raggiunte da almeno nove Stati membri e, siamo onesti, su molte domande non possiamo ambire all'unanimità - spiega Barroso - Attualmente i nove ci sono. E c'è anche abbastanza massa critica per sostenere l'Ucraina". Quanto al programma Rearm Europe di difesa europea approvato dal Consiglio e nella sostanza dal Parlamento, dice ancora, "coloro che sono pronti dovrebbero andare avanti. Francia, Germania e altri lo sono. Allo stesso tempo devono rimanere aperti, come prevedono i trattati, a ulteriori Paesi che potrebbero aggiungersi. È una geometria variabile estensibile a Stati non dell'Ue, come è adesso la Gran Bretagna. Penso che questo dibattito istituzionale di frequente sia una scusa, perché le cose quando lo vogliamo davvero siamo capaci di farle. Importante è superare la frammentazione nell'industria della difesa. Se ogni Paese investe nella rispettiva difesa non aumenteremo quella europea".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Si tratta ancora sul testo della mozione del Pd in vista del voto in Parlamento sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue. Un accordo sul testo, dopo la lunga riunione di ieri, ancora non è stato trovato. A quanto si apprende, al momento a tenere lontani maggioranza del partito e i riformisti dem è l'aggettivo "radicalmente" voluto dalla segretaria Elly Schlein a proposito dei cambiamenti da apportare a ReErm Eu.
Sulla necessità di invocare modifiche al progetto di difesa Ue di Ursula von del Leyen, invece, le diverse anime del partito si sono trovate d'accordo. "La Schlein vuole marcare la differenza dal Piano, i riformisti pensano invece che ci vogliano debito europeo e difesa comune", sottolinea chi segue le trattative da vicino.
Al testo della mozione lavora già da ieri un gruppo ristretto composto dai capigruppo Francesco Boccia e Chiara Braga, il responsabile Esteri Peppe Provenzano, i capigruppo di commissione Stefano Graziano, Enzo Amendola, Piero De Luca, Tatiana Rojc e Alessandro Alfieri. Una riunione del tavolo ristretto era prevista per stamattina, prima dell'Assemblea dei Gruppi delle 11,30, ma al momento ancora non è iniziata.
Roma, 18 mar (Adnkronos) - "Spero ci sia la volontà politica per evitare di dividerci di nuovo. Questo è un passaggio storico. Non possiamo sbagliare, è troppo importante. La politica estera e i temi della difesa europea magari non sono decisivi per il consenso elettorale, ma sono fondamentali per la costruzione della credibilità di un soggetto politico e della costruzione di un’alternativa di governo". Lo dice al Foglio Alessandro Alfieri, senatore del Pd e coordinatore di Energia popolare, a proposito della mozione del Pd sulle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.
"Lavoriamo a un documento che sottolinei le criticità del piano sulle quali il governo dovrebbe negoziare con la Commissione – dalla necessità di non sbilanciare il costo del riarmo troppo sui bilanci nazionali, alla necessità di investimenti che contribuiscano a far crescere la collaborazione industriale trai i paesi europei e gli acquisti e programmi comuni tra pesi – ma che confermi comunque che questo è oggi un passaggio necessario per garantire la sicurezza dell’Europa", sottolinea il senatore dem.
Roma, 18 mar (Adnkronos) - La tregue in Ucraina "ci sarà, è inevitabile. Trump e Putin si sono spinti troppo avanti. Hanno tagliato fuori dal confronto l’Europa che rompe le scatole e ora, escludendo gli altri, hanno obbligato se stessi a portare a casa il risultato. Non possono fallire, non possono tornare alla casella di partenza". Lo dice Romano Prodi a 'Avvenire'.
Ma "la pace è un’altra cosa. È più complicata perché si tratta di definire aspetti complessi. A cominciare dai problemi territoriali. Certo di solito una tregua finisce con il rendere definitivi accordi provvisori", sottolinea l'ex presidente della commissione Ue. Sulla difesa europea, Prodi spiega: "Ora è il momento di farci il nostro ombrello. Penso a un lungo e indispensabile cammino verso la difesa comune. Penso a risorse aggiuntive che vengano progressivamente messe insieme da tutti i Paesi Ue. Penso a risorse spese in modo coordinato e unito. Se aumentiamo le spese militari senza organizzare una politica estera e una difesa comune, sono soldi buttati via".
Prodi, tra le altre cose, parla della situazione del Pd: "In Europa non esiste un Paese in cui un partito abbia la maggioranza. Ecco il tema: creare la compagnia di viaggio" e con il M5s "c’è tanta distanza. Troppa. Questo gioco della separazione quotidiana vuol dire condannarsi alla sconfitta. E invece la sfida è trovare una capacità di mediare avanzando. Servono proposte innovative. Servono proposte che emozionano. Che prendono il cuore. Perchè c’è metà del Paese che non va più a votare. E perchè i giovani non si convincono con proposte in contrasto tra loro".