“Non ci aggreghiamo con nessuno, destra e sinistra sono la stessa cosa, che facciano Pisapia o Moratti sindaco, faranno sempre l’Expo e milioni di metri cubi di cemento”. Così Beppe Grillo commenta il clamoroso risultato del Movimento 5 stelle che a Bologna ha toccato quota 10 per cento (Leggi l’articolo di Antonella Beccaria), a Torino 5 per cento, a Milano 3,5 per cento. Il comico genovese parla da Parigi dove ha appena incontrato il Meetup locale: “Da Parigi sembra tutto così un po’ offuscato, devo debuttare in teatro stasera, però stavo leggendo un po’ di cose – esordisce – abbiamo fatto una roba… Sto leggendo due commenti e il più normale è: “Ahhhhh!!!”, è una roba incredibile. Signori abbiamo messo in crisi, come era d’altronde l’intento, questa politica ormai fumosa, finita, che non dice più niente”.
Beppe Grillo ringrazia “chi ci ha dato il voto”, ma invita gli elettori a “non delegare”: “Non pensate di averci delegato a fare qualcosa, vi siete autodelegati, vi siete dati il voto, avete messo uno di voi, un cittadino dentro il Comune, quindi adesso dovete lavorare”. Al centro del progetto politico l’idea che il candidato sia prima di tutto “un cittadino che è dentro” e che assolve due funzioni: “quella di essere un terminale di un social network dei cittadini fuori e della Rete, che fa la sentinella, fa il disinfettante, mette fuori tutti i documenti pubblici, saranno veramente pubblici sulla Rete e conseguentemente sarà anche un terminale della Rete, un punto della Rete dove voi dovete progettare”.
Non manca la critica feroce ai “partiti morti”, ai “fantasmi” e subito dopo la dichiarazione politica più forte, la “linea” verrebbe da dire se il comico fosse un politico e non semplicemente l’inventore di un movimento che ora cammina con le sue gambe: “Non siamo il terzo polo di nessuno”. Ecco quindi il suo pensiero sul ballottaggio del 29-30 maggio: “Noi non ci aggreghiamo con nessuno, destra e sinistra sono la stessa cosa” perché “che facciano Pisapia o Moratti sindaco, faranno sempre l’Expo e milioni di metri cubi di cemento”.
Tutti uguali, insomma. E allora che fare? Se “Fassino è un dipendente di De Benedetti che sicuramente vorrà fare la Tav e fare degli inceneritori”, se tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti non c’è nessuna differenza, che cosa dovrebbero fare gli elettori che ieri hanno apposto la firma sul Movimento 5 stelle? “Adesso nasce un nuovo scenario”, si limita a dire Grillo prima di snocciolare i dati sorprendenti venuti fuori dal responso delle urne: “Quasi il 10 per cento a Bologna, il 10 per cento a Ravenna, il 15 per cento a Rimini, il 5 per cento a Torino, l’8 per cento a Savona”. E poi Varese, Veneto, Campania con “i napoletani e i salernitani, il più bel gruppo d’Europa”. Nessuna indicazione chiara: “Noi non siamo né a destra, né a sinistra, siamo già andati oltre!”. Quanto oltre e dove precisamente si vedrà tra due settimane.