Politica

Fassino e la profezia elettorale di Torino

“Se Fassino non vince, mi eviro!” In effetti Luigi Pautasso (il nome è ovviamente inventato), politologo piemontese in pectore ed opinionista da fermata del tram, aveva utilizzato una forma espressiva più colorita ed in stretto dialetto piemontese. Era l’inizio delle sue previsioni elettorali mercoledì scorso sotto la pensilina della fermata dei tram a Porta Susa. Stava parlottando con un pari età pensionato di politica e di città e ci siamo fatti coinvolgere dai suoi discorsi dando il meglio del nostro dialetto simil Camillo Benso Conte di Cavour.

“Monsù” Pautasso continuava la sua profezia elettorale: “Come fa Fassino a perdere? A Torino il suo predecessore Sergio Chiamparino piace a tutti soprattutto agli anziani. Poi Fassino è molto conosciuto da tutti. E quel Coppola chi sa chi è? E anche Musy io non so mica chi sia? L’ho visto sui manifesti e in televisione, ma ne so poco. Come faccio a fidarmi?”

E poi ancora: “Fassino non mi entusiasma ma è uno di quelli della vecchia guardia, grossi danni non li farà. Me ne ha parlato bene una signora che abita nell’alloggio di fronte, l’ha visto in giro per Torino. E’ tanto educato”. Ad una domanda diretta su chi avrebbe votato, il fantomatico Pautasso rispondeva in forma interrogativo – depistatoria per poi confessarsi: “Io non vengo mica a diglielo… Ma sì, voterò anche io Fassino. Mio nipote vota invece Beppe Grillo e le sue liste del Movimento 5 Stelle. E’ molto entusiasta, sta facendo anche propaganza per loro. L’altra mia nipote stava con Rifondazione, ma ora penso voti anche lei Fassino. I miei figli non votano più da tempo, mia moglie penso voti anche lei per Fassino, ma a volte non la seguo più dato che sembra apprezzare Berlusconi e la Lega. Io non ci capisco piu niente”.

Monsù Pautasso forse non ci capiva molto delle scelte elettorali della sua famiglia, ma ha azzeccato il risultato annunciato. Meno previsto era il successo di Fassino con una performance da 57% contro un 27% del candidato Pdl Coppola. Il terzo polo torinese è a 5 Stelle, superato con il candidato Vittorio Bertola il l’uomo del Terzo polo canonico Alberto Musy. Sorprendente e inquietante il 3,5% del secondo Coppola (Domenico) che con liste “farlocche” ha preso voti a Pdl e grillini. La coalizione di Sinistra di Juri Bossuto si è fermata a quota 1,5% senza riuscire ad arrivare in consiglio comunale.

Ora siamo curiosi di vedere analisi dei flussi elettorali e delle stratificazioni demografiche del voto per capire meglio che è successo. Se a Milano la vittoria del centrosinistra è la vittoria del nuovo sul passato, a Torino c’è il successo della continuità sul potenziale rinnovamento di polo politico, con in addendum il successo del Movimento 5 Stelle contro la decrescita non felice del Terzo Polo. Come aveva previsto a grandi linee Monsù Pautasso che vive fra la gente, non fra i maître à penser sabaudi.