“Ma hai idea di chi sia questa persona?”. Secondo la difesa della cameriera del Sofitel – che ha accusato di stupro il direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn (Leggi il ritratto) -, la donna al momento della violenza non sapeva chi fosse il suo aggressore. Lo avrebbe scoperto solo il giorno dopo, al telefono con un’amica. Così Jeff Shapiro, legale della 32enne guineana, risponderà in udienza all’ipotesi di un complotto contro il direttore del Fondo monetario internazionale. Secondo il quotidiano francese ‘Le Figaro’, il personale dell’albergo di New York avrebbe però saputo che nella struttura si trovava un vip: una foto di Strauss Kahn, racconta un’altra cameriera del Sofitel, era stata appesa nella stanza in cui si cambiano gli impegati per allertarli. La versione dell’accusa è confermata anche dal fratello della cameriera, la prima persona a cui la donna ha chiamato dopo la presunta violenza sessuale. “Non sapeva chi fosse – ha detto l’uomo – e mia sorella è incapace di inventarsi una storia simile”. “E’ una musulmana praticante e indossa il velo” ha precisato, ricordando come la vita della donna sia in gran parte dedicata a crescere da sola la figlia di 15 anni. E sull’identità della donna si è intanto scatenata la stampa Usa. Secondo il ‘New York Post’, la cameriera vive con la figlia in un appartamento del Bronx affittato esclusivamente ad adulti affetti da Hiv o Aids o alle loro famiglie. Da qui il dubbio che la donna sia sieropositiva, ma lo stesso quotidiano precisa che, per via delle norme sulla privacy, non è possibile affermarlo con certezza.
La difesa dell’economista francese aveva già annunciato ieri la sua strategia: Strauss-Kahn si dichiarerà innocente e punterà a dimostrare come il rapporto con la cameriera sia stato consensuale. “Penso che sarà trattato in modo equo, perchè questa è la nostra responsabilità”, ha commentato sull’eventuale processo il senatore statunitense Jeff Sessions, membro della commissione giustizia del Senato. Sempre dagli Usa intanto crescono le pressioni affinché Strauss-Kahn lasci la guida del Fondo monetario. “Ovviamente non è in grado di seguire l’Fmi” ha dichiarato il ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner. Non un’opinione tra le altre, considerato che gli Stati Uniti sono il primo azionista dell’istituzione internazionale. E per la sua successione, si è già aperto il dibattito. Il quotidiano statunitense ‘Financial Times’ conferma le voci secondo cui tra i favoriti ci sarebbe il ministro dell’economia francese, Christine Lagarde. Mentre oggi il governatore della Banca della Corea del Sud, Kim Choongsoo, e il ministro delle Finanze sudafricano, Pravin Gordhan, si uniscono alla richiesta di ieri del ministro delle finanze brasiliano, Guido Mantega, di una guida scelta tra i Paesi emergenti.