Paola Concia

Ancora una bocciatura per il testo sull’omofobia in commissione Giustizia della Camera. E Paola Concia si dimette: non sarà più la relatrice. “Avevo fatto un ulteriore sforzo per arrivare ad un testo davvero condiviso – spiega la deputata Pd – e avevo inserito nel vecchio testo, che loro ieri avevano bocciato, delle modifiche che lo rendevano identico al Trattato di Lisbona, che l’Italia ha recepito”. Eppure, niente da fare per il provvedimento che vuole introdurre un’aggravante per chi commettere reati contro gli omosessuali e i transessuali. Nella nuova versione, presentata dalla Concia ieri sera, la bozza era stata estesa anche a categorie come gli anziani e i disabili. Una modifica che rispondeva alle obiezioni della maggioranza, come quella rilasciata dal sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi. “Una legge incostituzionale perché discrimina gli eterosessuali. Perché ci deve essere un’aggravante della pena se si compie un reato contro un gay e non contro una donna o un handicappato?” era la sua opinione. “Questa nuova proposta – spiega Enrico Costa, capogruppo in commissione del Pdl – ci piace di più, ma non ci convince del tutto”.

“Il risultato però – commenta Paola Concia – è che Lega, Pdl e Udc hanno di nuovo bocciato un testo di legge contro l’omofobia”. Dopo le sue dimissioni – sarà solo relatrice di minoranza -, la presidenza della commissione Giustizia ha dato mandato a Costa di riferire in aula sul provvedimento il 23 maggio. Ma anche dalla maggioranza, non è mancato il sostegno alla deputata Pd. Per il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, con la sua bocciatura il Pdl ha perso un’occasione. E ha promesso che in aula andrà contro la linea del suo partito, votando a favore del provvedimento. “E’ in atto una vera e propria emergenza discriminazione contro gli omosessuali. Serve una legge anche temporanea – è invece il commento di Alessandra Mussolini – Il voto sul ddl Concia era un’occasione per tutti, il Pdl ha preferito evitare frizioni con la Lega, ma in aula passerà”. Alla deputata Pdl, ieri, era stato negato di sostitiuire un esponente della maggioranza assente in commissione. “Sapevano che avrei votato sì – ha spiegato la Mussolini – Giovanardi sbaglia quando dice che la legge ha qualcosa di ideologico. Troppi ragazzi si suicidano perché non riescono a vivere serenamente la loro condizione”. Il testo che andrà in aula il 23 maggio sarà quello presentato originariamente da un altro deputato Pd, Antonello Soro, con la possibilità – per maggioranza e opposizione – di presentare emendamenti per modificarlo.

Una prima bocciatura al testo era già arrivata ieri dalla commissione, dove il provvedimento era in esame da 959 giorni, come ha fatto notare la Concia in una lettera ai colleghi. Che in serata ha presentato la nuova versione, limata e adattata alle osservazioni di Pdl, Lega e Udc, che hanno votato contro. Un segno di inciviltà, per il leader di Sel Nichi Vendola, ma anche una scelta che impedisce di “bandire quella violenza omofoba che talvolta appare legittimata persino da comportamenti e da parole diseducative che incredibilmente circolano negli ambienti istituzionali”.

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