Questa mattina Roberto Calderoli aveva annunciato per settimana prossima “una grossa sorpresa di Berlusconi e Bossi, che cambierà l’atteggiamento dei milanesi per il ballottaggio”. E la sorpresa in giornata è trapelata proprio da ambienti leghisti: il premier intende lanciare una sorta di paradiso fiscale per Milano. Gli sgravi fiscali sono l’ultima carta che il Cavaliere intende giocarsi per conquistare i voti dei milanesi, mentre Letizia Moratti, dopo aver annunciato la volontà di cancellare l’Ecopass (che fino a due giorni fa difendeva con le unghie) si è detta pronta a esentare i milanesi anche dal pagamento del parcheggio sulle strisce blu. Insomma, il Pdl spara tutte le cartucce possibili per tentare di recuperare i dieci punti percentuali che distanziano Moratti dall’avversario, il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia. Ma Berlusconi ha in serbo anche la volontà di spostare due ministeri a Milano e uno a Napoli. Del resto sono questi i capoluoghi in cui si giocano le partite più complesse del ballottaggio. Anche se, all’ombra del Vesuvio, sarebbero interessati più che a ospitare un ministero a cancellare i rifiuti.
A rivelarlo è stato il senatore Idv Luigi Li Gotti: “Due ministeri a Milano e uno a Napoli”, dice. “Mi hanno parlato del trasferimento di due ministeri a Milano, di cui uno sarebbe quello dell’Agricoltura (caro alla Lega, ndr) e di un ministero a Napoli, che dovrebbe essere quello delle Attività produttive”.
“Calderoli – prosegue – dovrebbe a breve presentare un provvedimento per decidere il decentramento di questi dicasteri. Noi penalisti questa roba la chiamiamo ‘voto di scambio’. E si tratterebbe di un qualcosa che accrescerebbe a dismisura il potere e il peso della Lega”. “Non mi sembra nulla che assomigli all’alta politica – conclude – è la solita compravendita di voti. Davvero una bella sorpresa!”. Li Gotti bolla l’idea come “una deflagrante patacca con effetti speciali”. Il motivo di questa scelta ad effetto, per il senatore, è la paura di perdere il capoluogo meneghino: “L’annuncio del ministro Calderoli significa che il centrodestra è visto perdente sia da Berlusconi che da Bossi. Diversamente non servirebbe un qualcosa di sorprendente per cambiare l’esito”.
Critico anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista: “Calderoli promette sorprese ma gli italiani si sono accorti che l’uovo di Pasqua del governo è guasto”. “Berlusconi e Bossi – dice – sono anni che fanno promesse senza mantenerle e lo stesso vale per sindaci come la Moratti. Per questo gli italiani vogliono cambiare e non si fidano più di chi alle parole non fa seguire i fatti. Non è un caso che l’unico vergognoso messaggio che Bossi e Berlusconi mandano agli italiani sono gli insulti a galantuomini come Pisapia. Uno spettacolo da fine impero a cui l’unità del centrosinistra e della sinistra possono porre fine, a partire dai ballottaggi delle comunali”, conclude.