Il Terzo polo a Napoli non si è schierato: né de Magistris, né Lettieri. Ma un conto è quello che decidono i vertici nazionali, altra cosa sono le dinamiche locali. Nel capoluogo campano, infatti, per i finiani la partita è molto sentita: il numero due del Fli, Italo Bocchino, ha un conto in sospeso con Nicola Cosentino e farà di tutto per far sì che il candidato del Pdl, uomo da tutti considerato molto vicino all’ex sottosegretario all’Economia, non riesca a conquistare la poltrona più alta di Palazzo San Giacomo.
Certo, un buon numero di finiani probabilmente andrà al mare, ma – assicura un dirigente di Futuro e Libertà – un consistente gruzzolo di voti sarà dirottato verso Luigi De Magistris. Non perché gli uomini del presidente della Camera siano particolarmente vicini all’eurodeputato dell’Idv, ma piuttosto per affossare definitivamente le chance di vittoria di Lettieri. Anche in questo caso, però, nel Terzo polo ci sono visioni divergenti. Quelli dell’Udc, per esempio, voteranno quasi tutti per l’ex presidente degli industriali napoletani, l’Api invece dovrebbe sostenere – sempre nel segreto dell’urna – il candidato del centrosinistra.
A spiegare meglio l’umore della base finiana è Gianmario Mariniello, coordinatore nazionale del movimento giovanile del Fli e membro della segreteria politica del partito. “I risultati del primo turno, disastrosi per Pdl e Lega, hanno avvicinato il superamento di Berlusconi. Il ballottaggio può dare la sferzata decisiva”. D’altronde, spiega Mariniello, è stato proprio il premier “ad aver politicizzato troppo il voto. Non può pensare di sputarci in faccia per mesi e poi chiedere i nostri voti. Come facciamo a destrutturare il berlusconismo se sosteniamo i suoi candidati?”.
Poche settimane fa, parlando del voto campano, l’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato ha descritto una città divisa in due: da una parte la Napoli che lavora onestamente, dall’altra la città dei “cortigiani”. “E l’altra Napoli che per quindici anni ha vinto con Bassolino oggi corre con la coalizione di Lettieri – attacca Mariniello – Ecco perché gli esponenti del Pdl che ci accusano di favorire la sinistra, in realtà fanno il gioco di Cosentino e del bassolinismo che, dopo aver fatto di tutto e di più a sinistra, oggi prova a riciclarsi con la destra berlusconiana. Ma a Napoli serve un cambiamento vero”.