Nonostante le ultimissime ciarlatanerie televisive, gli infiniti guai del Cavaliere incombono e aumentano ogni giorno: dai ricatti dei “Responsabili” al voto negato dal Terzo polo per i ballottaggi, dalle minacce di Bossi alle oscure manovre di Formigoni, dall’Antimafia di Pisanu che parla del malaffare giunto ormai in Parlamento alle confessioni di Brusca sui vecchi contatti con la mafia, dall’incubo dei processi alle sue preferenze dimezzate, dall’arrivo dei referendum al Parlamento depotenziato.
In fondo in fondo se la Moratti e Lettieri perdessero…
Silvio, facci sognare
Braccato, l’animale ormai ferito,
che aveva fatto perder le sue tracce,
si dà forza con l’ultimo ruggito
per spaventar le troppe brutte facce
che, ahimé!, fan vacillare ogni speranza.
Tendon reti Pionati e Scilipoti
per i trenta denari di spettanza.
Il Terzo polo gli ha negato i voti.
Mentre Bossi si appresta a salutarlo
Formigoni si fa gli affari suoi
e il timor di Tremonti è un vecchio tarlo.
Gli ha dimezzato i voti il parco buoi.
Minetti, Fede e Mora in tribunale,
pensando ognun per sé, faran casino.
Per Mondadori incombe la penale
che può svuotargli alquanto il borsellino.
Se per Bobo la mafia fu annientata
per l’Antimafia, ahimé, non è così
e per Pisanu è in Parlamento entrata
e diventa più ricca dì per dì.
I ricordi di Brusca son tremendi:
il Cavalier pagò alla mafia il pizzo
e dei mafiosi i ricchi dividendi
sembra partissero dal suo indirizzo.
I giudici son pronti a fare scempi
e il Parlamento non è certo in grado
di votar trucchi come ai vecchi tempi.
Svanito il bunga bunga, arriva il fado.
“Silvio, è meglio che perda la Moratti
e che Lettieri sia spazzato via…
Se va a finir così tu te la batti
e noi ti penseremo in allegria”.