Dal ministero economico italiano e dalla commissione europea agli Affari economici e monetari arriva la risposta alle stime di Standard & Poor's, che ha abbassato l'outlook italiano da 'stabile' a 'negativo'. Montezemolo: "Manca una politica economica"
Tremonti, in collegamento a un convegno dell’associazione bancaria italiana, ha spiegato come il bilancio di uno Stato “contiene vizi e virtù dei popoli”. “Non è stato solo un esercizio contabile”, ma “la tenuta del risparmio delle famiglie, della coesione sociale e dei finanziamenti a imprese e famiglie”. E così si andrà avanti, ha concluso. “La situazione dei conti pubblici italiani sta migliorando – gli fa eco Rehn – e non abbiamo nessuna ragione di pensare che la volontà di risanamento delle finanze sia indebolita o diminuita”. Per la commissione, il governo italiano ha attuato “politiche di bilancio prudenti e la situazione delle finanze pubbliche è migliorata nel 2010, con il deficit calato al 4,6 per cento dal 5,4 del 2009“. “Questi dati – ha concluso il portavoce – dimostrano quindi come l’Italia stia continuando a consolidare le proprie finanze”.
Più cauto è il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, che ha ricordato come “di manovre, nel senso di azioni per il controllo dei conti pubblici e per lo sviluppo, se ne dovranno fare più di una nel corso dei prossimi mesi, perché la politica economica non finisce con l’estate”. Ma, per alcuni, non è mai iniziata. “La politica economica non c’è e non la vedo – è il commento dell’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo -, non ci voleva Standard & Poor’s per dire che il Paese non cresce, che ha bisogno di scelte coraggiose e soprattutto di una politica economica che si accompagni a una politica di bilancio giusta”.