Bill Keller, direttore del New York Times racconta sul magazine del suo giornale di aver concesso alla figlia 13enne, l’uso di Facebook. “Dopo poche ore aveva 171 amici”, e a me era sembrato di averle dato in mano una dose di droga. Keller è il direttore del giornale che più ha creduto, e in parte – per via della crisi dei media americani – è stato costretto a credere e a usare, i nuovi social network. E ha capito che cadere nell'”idolatria digitale” ha un costo, personale e individuale: una parte di noi stessi.