E’ stato fissato per il 3 giugno l’incontro a Roma tra le organizzazioni sindacali e il governo per discutere del piano industriale presentato da Fincantieri, che prevede la chiusura degli stabilimenti di Castellammare di Stabia (Napoli) e di Sestri Ponente (Genova), e un forte ridimensionamento di quello a Riva Trigoso (Genova). A rischio 2551 lavoratori della Fincantieri sui circa 8500 in organico. La data del vertice è stata comunicata dal prefetto di Genova, Antonio Musolino, al termine di un lungo colloquio telefonico con il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani.
Intanto davanti alla prefettura di Genova si sono registrati disordini e scontri tra forze di polizia e dimostranti a conclusione del corteo di protesta contro il piano industriale di Fincantieri. Due gli operai rimasti feriti da manganellate. Uno dei due sanguina dalla testa. Alcuni lavoratori hanno intanto portato e rovesciato dei cassonetti della spazzatura davanti al palazzo del governo, lanciando l’immondizia contro gli agenti di polizia in tenuta antisommossa. Continua intanto il lancio di bottiglie contro i muri del palazzo.
La cosiddetta “ristrutturazione” è contenuta in un piano che la dirigenza di Fincantieri, la società dell’industria navale controllata da Fintecna, a sua volta emanazione del ministero dell’Economia, ha presentato ieri ai sindacati per uscire dalla crisi. Un piano che i rappresentanti dei lavoratori hanno definito “inaccettabile”. E nella notte è esplosa la protesta.
A Castellammare, dove saranno 640 gli operai Fincantieri che finiranno in mezzo a una strada, oltre a 1200 dell’indotto, i lavoratori hanno occupato il Municipio e costretto il sindaco Pdl Luigi Bobbio e la sua amministrazione ad asserragliarsi nelle loro stanze, mentre gli uffici venivano vandalizzati: vetri rotti, mobili divelti, carte buttate giù dalle finestre sopra piazza Farnese, dove altri manifestanti provvedevano a bruciarle. Gli operai stabiesi hanno occupato la sede comunale per tutta la notte. Stamane, annuncia il segretario campano Uilm Giovanni Sgambati, occuperanno la statale sorrentina.
Proteste in atto anche a Sestri Ponente. Circa 700 dipendenti Fincantieri sono scesi in piazza e sono partiti dal cantiere di Sestri diretti verso la Prefettura del capoluogo ligure con l’obiettivo di chiedere un incontro al governo. “Fincantieri -dice il segretario generale della Uilm di Genova, Antonio Apa– deve fare un passo indietro perché è inaccettabile una operazione, come quella che ci è stata presentata ieri dall’azienda, che prevede un drastico ridimensionamento di una eccellenza industriale nel mondo quale è la cantieristica italiana”. “Noi ci rendiamo bene conto della crisi internazionale in cui versa il settore – sottolinea Apa – e siamo disposti a dare il nostro contributo in termini di recupero di efficienza e competitività ma questo può avvenire a condizione che vi sia una prospettiva di rilancio del gruppo e non di ridimensionamento. Genova non può più pagare prezzi così alti”.
Anche a Riva Trigoso i lavoratori hanno sfilato in corteo fino al casello autostradale di Sestri Levante bloccando sia l’ingresso sia l’uscita dall’autostrada.